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Energia per l’Europa, L’idrogeno fa strada, Studi impatto ambientale, Ict

print04 giugno 2006 16:17
(AGR) Lunedì 5 giugno mattina, nell’ambito del convegno Energia per L'Europa organizzato da Fast e Aeit con la collaborazione di Aper e Ati Lombardia, il direttore generale aggiunto della Commissione europea Fabrizio Barbaso illustra “La strategia europea per l’energia”.

Seguono i contributi degli esperti italiani impegnati nei gruppi di lavoro comunitari: illustrano i contenuti e gli orientamenti delle 6 Piattaforme tecnologiche europee sull’energia e del 7° Programma quadro.

Il problema ·Quale è la realtà e quale dovrebbe essere la strategia dell’Unione europea per conciliare sviluppo, competitività e sicurezza dell’approvvigionamento nello scenario energetico del 21° secolo? È questa la domanda che istituzioni, operatori e cittadini si pongono nell’attuale contesto internazionale particolarmente incerto. Si stima che nei prossimi 20 anni occorrano circa 1.000 miliardi di Euro per soddisfare la domanda energetica e sostituire le vecchie infrastrutture del settore.

Entro tre decenni il fabbisogno di energia sarà coperto per il 70% dalle importazioni; e le risorse sono concentrate in pochi paesi. La domanda globale è in crescita; i prezzi del gas e del petrolio aumentano.

La risposta ·L’Europa, però, ha gli strumenti per reagire; ma deve farlo subito e con convinzione. L’orientamento strategico è indicato nel libro verde “Una strategia europea per un’energia sostenibile, competitiva, sicura”, pubblicato l’8 marzo scorso. Le problematiche della ricerca e dello sviluppo tecnologico e le possibili soluzioni sono esplicitate nei programmi delle Piattaforme tecnologiche europee (Pte). Nel primo caso vengono evidenziati sei settori chiave d’intervento: competitività e mercato interno; diversificazione; solidarietà; sviluppo sostenibile; innovazione e tecnologia; politica estera. Nel secondo i temi caldi sono affrontati direttamente da almeno 6 delle 32 Pte già in cantiere e cioè:

1. idrogeno e celle a combustibile;

2. fotovoltaico;

3. bioenergia;

4. combustibili convenzionali senza emissioni;

5. reti intelligenti;

6. biocombustibili.

Non vanno trascurati inoltre i riferimenti all’energia delle altre piattaforme e quanto riportato nei programmi specifici del 7° Pq ricerca dell’Ue 2007-2013.

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