Balneari, presentato al ministro Calenda il conto economico degli stabilimenti

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In particolare abbiamo spiegato il nostro fermo dissenso verso una eccessiva semplificazione fatta dal Ministro in ordine ai costi delle concessioni riducendole al solo canone demaniale - ha afferma Riccardo Borgo - Non è giusto, infatti, escludere dai costi delle concessioni il trattamento fiscale estremamente penalizzante riservato agli stabilimenti balneari rispetto a tutte le altre imprese del comparto turistico italiano (dall’IVA al 22% alla TARI per l’intera superficie, fino all’applicazione dell’IMU pur essendo, di fatto, degli affittuari). Anche per quanto riguarda le gare abbiamo riconfermato la necessità di un doppio binario perché non è possibile disciplinare allo stesso modo le aree già disponibili (e per le quali, del resto, già si effettuano le aste per l’assegnazione), con quelle sulle quali insistono le aziende che sono, invece, meritevoli di un trattamento particolare dovuto alla necessità di tutelare il loro legittimo affidamento nella disciplina previgente. In tal senso abbiamo consegnato al Ministro la documentazione relativa sia alle assegnazioni di nuove spiagge che ai costi delle imprese balneari”.