Tra Napoli e Roma, al ‘Maradona’ è pareggio-spettacolo
NAPOLI-ROMA 2-2
(AGR) Come era nelle previsioni, Napoli e Roma hanno dato vita ad una partita combattuta, incerta fino all’ultimo secondo di gioco, nel corso della quale non sono mancati né spettacolo né considerevoli livelli agonistici, a tratti altissimi.
E non poteva essere altrimenti, visto che in campo c’erano i campioni d’Italia contrapposti ad un’avversaria che sta attraversando una fase esaltante del suo campionato e alla sua tifoseria sta facendo vivere momenti dove la realtà supera la fantasia, perché prima dell’avvento di Daniele De Rossi sulla sua panchina nemmeno il più sfegatato dei suoi tifosi osava credere e/o pensare che il campionato della Roma avrebbe avuto questo evolvere così positivo, così magico, tale da far sognare la partecipazione alla prossima Champions League, evento che ai tempi della gestione tecnica precedente era ritenuto del tutto aleatorio, visto lo squallore di certe sue performance culminanti in mediocri pareggetti e sconfitte del tutto prevedibili.
Alla fine, il pareggio tra azzurri e giallorossi è il risultato più giusto perché la partita è stata sostanzialmente equilibrata, nel senso che non si è assistito ad una gara giocata per onor di firma, noiosa, senz’anima, ma, piuttosto, ad un match caratterizzato da continui tentativi delle due di sovrapporsi l’una all’altra, di imporre il proprio gioco: e non è forse questo ciò che si chiama football?
Entrambe benissimo messe in campo, il livello di qualità dei singoli e di squadra altissimo, tale da riflettersi, di conseguenza, sulla qualità del gioco espresso in campo dalle due, tanto il Napoli quanto la Roma andavano rubandosi continuamente l’iniziativa: ora era il Napoli che esercitava un predominio territoriale, non spietato, per la verità, perché la Roma non glielo permetteva, ma comunque insidioso, tale da mettere in ambasce più di una volta, la pur tostissima difesa romanista, ora, invece, era la squadra giallorossa a distendersi a tutto campo, a portarsi pericolosamente ai sedici, venti metri azzurri.
Da parte azzurra, Lobotka, Politano macinavano gioco di continuo, ora qui ora là, e Osimhen, quando gli arrivava palla, andava via, sempre pronto ad esplodere la sua potenza, dall’altra parte, invece, quella romanista, con Azmoun (e poi, dal 70’, Abraham) a fare da specchietto per le allodole là davanti, erano, piuttosto Pellegrini, Dybala, Cristante ed El Shaarawy che spingevano a più non posso, ben sostenuti dall’ottimo N’Dicka (Bentornato, Evan!), Bove, Spinazzola, ma anche da tutti gli altri.
La Roma andava in vantaggio al 59’ con Dybala che realizzava il calcio di rigore accordato per atterramento in area di Azmoun ad opera di Juan Jesus, ma il Napoli arrivava al pareggio giusto qualche minuto dopo, al 65’: Cajuste bruciava Mancini sul tempo, e mandava verso Olivera, ben appostato al limite dell’area romanista, il difensore ci provava, il pallone trovava Kristensen sulla sua traiettoria e finiva in porta: 1-1.
Seguono diverse incursioni nelle due aree, e all’80’ il Napoli la ribalta: azione proprio sulla linea dei sedici metri, Kvaratskhelia e Renato Sanches si contrastano, l’azzurro cade e l’arbitro, dopo aver rivisto l’azione al Var, decreta il penalty per la squadra partenopea: batte preciso Osimhen e si va sul 2-1 per i padroni di casa.
Rivedendo più volte le immagini dell’azione che ha causato il rigore, sembra che sia per primo l’attaccante georgiano a fare fallo sul centrocampista portoghese piuttosto che il contrario e che, comunque, siamo fuori area…
Mancano pochi minuti alla fine e sembra che i tre punti rimarranno al ‘Maradona’, invece, all’89’, calcio d’angolo per la Roma, Abraham raccoglie di testa e insacca: dapprima l’arbitro annulla, ma poi, richiamato dal VAR, convalida il goal. Nei minuti finali che seguono, sarà ancora il Napoli a cercare il 3-2, ma senza successo.
Quanto ai riflessi in classifica di questo pareggio, al momento il Napoli sembra tagliato fuori dalla lotta per un posto in Europa, mentre la Roma continua l’inseguimento al brillantissimo Bologna.
Mancano poche partite, quattro, ai verdetti finali, ma, di certo, in queste ultime giornate di campionato, le tifoserie delle squadre coinvolte nelle varie bagarre, coppe europee e salvezza, avranno ben poco tempo per tirare il fiato.