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Spezia-Roma 0-1: Abraham tiene vivo il sogno Champions

Roma corsara al ‘Picco’

printDi :: 28 febbraio 2022 15:53
Spezia-Roma 0-1: Abraham tiene vivo il sogno Champions

(AGR) Dati di classifica alla mano, se volevano continuare a inseguire l’Europa, ai giallorossi non conveniva perdere altro contatto con le dirette concorrenti. D’altronde, quando il campionato entra nel vivo della lotta per lo scudetto, l’Europa e la salvezza, e ti trovi a dovertela giocare con una squadra che lotta per non retrocedere, non puoi certo aspettarti gare giocate sul filo della temerarietà dall’una o dall’altra parte perché entrambe hanno paura di commettere errori fatali che, magari all’ultimo secondo, mandano all’aria la partita, se non addirittura il campionato. Per opposte motivazioni, dunque, entrambe puntavano alla vittoria e, in seconda battuta, al non prenderle. Nella fattispecie, ne è uscito fuori un primo tempo in cui né l’una né l’altra si erano date granché da fare per offrire calcio-spettacolo ai convenuti allo stadio ‘Alberto Picco’ di La Spezia e a coloro che seguivano la gara sui vari media. Giocata a ritmi piuttosto blandi, quella prima parte di gara aveva tuttavia riempito il nostro taccuino: già al 2’ un colpo di testa di Mancini finisce fuori e al 7’ Pellegrini manda a lato un buon pallone. Al 16’ si fa vedere l’ex Verde, che si libera di Zalewski ma poi manda il pallone oltre la traversa.

Il palo di Pellegrini un minuto dopo, al 17’, è la risposta giallorossa. Ancora, un pallone di Abraham al 18’ lambisce il palo, mentre al 28’ è Cristante che, intercettando un pallone per ‘Nzola ben appostato, evita il vantaggio spezzino. Al 44’ viene espulso Amin per somma di ammonizioni rimediate in un paio di minuti. In effetti, non è che gli spezzini ci vadano teneri con stinchi e ginocchi romanisti, e quell’epilogo, disastroso per lo Spezia, ne è la logica conseguenza. Non tragga in inganno la sequela delle iniziative romaniste: tutto sommato, giocato a velocità ridotta, sebbene il predominio sia stato piuttosto evidente sotto tutti i punti di vista, il primo tempo è stato piuttosto noiosetto, e, specie da parte giallorossa, non sono mancati errori banali ancorché grossolani in fase di ripartenza come in quelle di distribuzione e conclusione. Errori che si ripeteranno nella ripresa, più e più volte sbarrando alla Roma la strada verso la vittoria.

 
I bagliori che s’erano visti nella prima parte di gara apparivano dunque più frutto di errori altrui che non la finalizzazione di manovre portate con ordine e velocità. Al rientro, considerando quanto si era visto in campo, le aspettative di una ripresa giocata sulle orme del primo tempo erano più che giustificate e nei primi venti minuti erano state ampiamente rispettate: continuava il dominio giallorosso, lo Spezia a reagire poco o in modo prevedibile, e, vigendo il principio del vicendevole non farsi male, la gara continuava ad essere giocata a ritmi di fandango. Intanto, nei primi minuti la Roma potrebbe andare in goal tre volte: al 47’ con Abraham che, pescato solissimo in area, spreca di testa, al 48’ con Cristante che colpisce forte ma il pallone finisce sul palo, e al 50’ con Pellegrini, il cui tiro viene intuito e neutralizzato dal portiere spezzino Provedel. Ma lo Spezia dov’è? Passato lo spavento, i liguri si fanno sotto e al 52’ ci prova Maggiore con un tiro da lontano che appare più velleitario che altro. Al 55’, per poco lo Spezia non va in vantaggio con ‘Nzola che, dopo aver spiazzato Zalewski, spara forte ma Rui Patricio ci mette una pezza.

La risposta della Roma è immediata e al 56’ la fiondata di Veretout finisce a lato di poco e l’occasione sfuma. Per quanto si vede in campo, nei tifosi romanisti saliti al ‘Picco’ si fa strada la certezza che prima o poi il goal sarebbe arrivato. Ne hanno certezza anche i tifosi spezzini. Con il trascorrere dei minuti, la Roma sale in cattedra e prende in mano le redini del gioco definitivamente. La voglia d’Europa c’è e i giallorossi lo dimostrano dandoci dentro fino alla fine, generosamente contrastati dai ragazzi spezzini: la difesa, in particolare, in diverse occasioni sbroglia matasse ingarbugliate spazzando via dall’area palloni pericolosi e il portiere Provedel, al 74’, è il vero e proprio, ancorché temporaneo, salvatore della patria.

Si arriva al recupero con la certezza romanista che la porta spezzina sia stregata, dopo che, al 90’, per ben due volte il pallone si rifiuta di andare oltre la linea fatale. Convinzione rafforzata dal fatto che, al 93’, due traverse e un salvataggio sulla linea nello spazio di pochi secondi negano il goal alla Roma. Invece, il colpo di scena è dietro l’angolo e si verifica al 94’, quando un calcio in faccia che Maggiore rifila a Zaniolo mentre il carrarese sta per colpire di testa a un metro dalla linea bianca, non viene rilevato dall’arbitro. In effetti, l’assembramento in area è tale che, per questa volta, concediamo al bravo arbitro la possibilità che, nella concitazione dell’azione, non si sia accorto del fallo, peraltro del tutto involontario.

È però il VAR a richiamare il direttore di gara: circondato dai giocatori spezzini, che gli staranno col fiato sul collo, letteralmente, anche mentre sta facendo la verifica, l’arbitro Fabbri Michael da Ravenna si reca alla verifica e poco dopo indica il dischetto del rigore. Pathos e adrenalina alle stelle. Abraham trasforma e manda in visibilio la tifoseria giallorossa. Tre punti alla Roma e il sogno champions prosegue.                                                                                                                                                                                                                     

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