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Roma ai quarti, ma c’è voluta la cavalleria

Coppa Italia: Roma – Lecce 3-1

printDi :: 22 gennaio 2022 15:11
Roma ai quarti, ma c’è voluta la cavalleria

Roma ai quarti, ma c’è voluta la cavalleria

(AGR) La Roma arriva ai quarti di Coppa Italia dopo aver battuto un ottimo Lecce. La squadra salentina, nel campionato che sta disputando, quello di serie B, è a 34 punti, quattro e tre punti in meno delle battistrada Pisa e Brescia, e a un solo punto da Benevento e Cremonese. Inoltre ha una partita in meno rispetto alle squadre che la precedono. Infine, a fronte delle 30 realizzate finora, ha subito 15 reti. Squadra, dunque, con credenziali di tutto rispetto, questo Lecce di Mr. Baroni che, pur non presentandosi all’Olimpico in formazione-tipo, ha approcciato la gara nel solo modo che aveva a disposizione: senza nessun timore reverenziale nei confronti del più blasonato avversario.

E lo ha fatto benissimo spaventando la Roma per tutta la prima parte e tenendo bene il campo nell’intera la ripresa, nonostante lo svantaggio e l’inferiorità numerica. In sede di pronostico, quella con il Lecce sembrava una partita largamente alla portata della Roma, invece l’orribile primo tempo di Cristante and company, con i salentini andati in vantaggio al 15’ grazie ad un imprendibile colpo di testa di Calabresi, ex di turno, su azione da calcio d’angolo, faceva riaffiorare fantasmi di un antico passato, calcisticamente parlando, e arrivava ad alimentare le ormai arcinote perplessità che da qualche tempo accompagnano le performance della squadra giallorossa.

 
La pessima prova che i giallorossi andavano mettendo in scena, veniva sottolineata dai cinquemila dell’Olimpico con sonore fischiate che si protraevano fino al 40’, allorquando Kumbulla pareggiava su azione da calcio d’angolo: batteva Oliveira, preziosa sponda di Abraham, pallone che arrivava preciso sulla testa dell’albanese, con cittadinanza italiana, che insaccava. Nella ripresa, grazie forse a potenti rampogne di Mourinho, la musica cambiava.

La sensazione dell’ineluttabilità della vittoria giallorossa pervadeva chiunque stesse seguendo la partita. La Roma era rientrata in campo con altro piglio e con il passare dei minuti le sostituzioni messe in atto da Mourinho cominciavano a dare i frutti sperati: Zaniolo e Mkhitaryan, alternati rispettivamente a Veretout e Perez, fin da inizio ripresa, facevano cambiare faccia alla squadra giallorossa. Spostata più decisamente in avanti e acquisita quella dinamicità che era mancata nel primo tempo, la Roma prende in mano il gioco e va subito all’assalto.

Dopo una sassata di Zaniolo, al 46’, con pallone che Gabriel manda sul palo e poi finisce sul braccio di Gendrey – fallo nettissimo, ma naturalmente per il Volpi da Arezzo non è rigore – la Roma va in vantaggio al 54’, quando Abraham fulmina Gabriel, subentrato a Bleve fin dal 21’ del primo tempo: 2-1 e palla al centro. Ad Abraham il merito del goal, ma è Zaniolo a concepirlo: il carrarese, imprendibile, ogni volta che scende verso l’area avversaria è un vero flagello. Le sue incursioni sono sempre ‘premiate’ con calcioni, spintoni, sgambetti e tirate di maglia che gli vengono generosamente rifilate dall’avversario di turno.

A dire la verità, è un po’ tutta la squadra ospite che si diverte a picchiare, a tal punto che l’arbitro Volpi da Arezzo alla fine non ne può più e al 62’ giustamente sbatte in faccia al leccese Gargiulo il secondo giallo, che diventa rosso. Nota curiosa: l’espulso esce dal campo ridendo, così dando l’idea di essere felice e contento come se avesse fatto goal. Mah! Nel calcio, le bizzarrie non finiranno mai. Comunque, a consuntivo della partita, oltre all’espulsione di Gargiulo, il Lecce si ritroverà sul groppone altre tre ammonizioni, Liskowski, Helgason, Di Mariano, che pareggeranno quelle comminate a Ibanez, Abraham e Afena-Gyan. Per dovere di cronaca, c’è da dire che i tre gialli appioppati ai giallorossi erano evitabilissimi e comunque, su almeno due delle tre ammonizioni sono senz’altro da considerare dubbie.

La Roma gioca in superiorità numerica dal primo quarto d’ora della ripresa e questo le consente di dispiegare le sue manovre senza troppa difficoltà. Per i romani arrivano ghiotte occasioni che però non hanno esito. È al 76’ che arriva il terzo goal giallorosso, quello della sicurezza, con Shomurodov che scende verso la porta avversaria, poi con una sterzata improvvisa elude la marcatura asfissiante di Gendrey – il francese lo tallona da quando è entrato in campo sostituendo Afena-Gyan al 64’- e spara il missile che Gabriel, con tutta la buona volontà di questo mondo, non potrebbe mai intercettare. 3-1 e Roma ai quarti.                                                                                                                  

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