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Bove, Pellegrini, Abraham: la Champions League è alle viste della Roma

Roma-Udinese 3-0

printDi :: 19 aprile 2023 12:29
Bove, Pellegrini, Abraham: la Champions League è alle viste della Roma

(AGR) Mandare all’aria l’ennesima occasione per arrivare ai piani alti della classifica sarebbe stata una mazzata non male un po' per tutta la galassia Roma, anche in vista del retour- match di coppa UEFA Europa League con il Feyenoord. Intanto: le critiche: i soliti esperti, cioè quelli che non ne azzeccano mai una, si sarebbero scatenati: perché non ha messo questo e/o quest’altro, perché ha messo x al centro invece di… eccetera eccetera. Poi ci sarebbero state le solite chiacchiere da bar con i si vede che quello non vuole rimanere… quell’altro è finito, quell’altro ancora è inadeguato… e così via. Per non parlare della tanta medialità che in certe situazioni ci inzuppa il pane: eh sì, perché qui da noi è così: puoi essere tra i migliori allenatori in circolazione o tra i più acclamati giocatori in attività, ma se per tua sventura perdi due partite di seguito sei un allenatore cotto o una mezza sega di giocatore. Naturalmente, succede esattamente il contrario quando imbrocchi due vittorie consecutive: allora sì che arriva oro, incenso e mirra e le glorificazioni si sprecano.

Come tutte le partite, anche quella con l’Udinese non era facile. I friulani, grazie all’ottimo stratega Sottil- da giocatore ne ricordiamo le eccellenti performance come difensore centrale – giocano bene, il loro è un calcio essenziale ma non privo di varietà di schemi, di fantasia e di qualità medio alta, che è in grado di colpire quando meno te l’aspetti. Una squadra, insomma, che mette sul chi va là qualsiasi avversario; piace perché gioca alla pari con tutti, non ha timori reverenziali verso nessuno. Una squadra con tanta personalità, dove le peculiarità vengono espresse, sul campo, da un organico la cui fisicità è di livello eccellente. Alla base di questo ensemble di ottima qualità c’è una gestione esemplare della società, che non va a cercare avventure impossibili. Grazie alle scelte oculate del suo management, di stagione in stagione riesce ad allestire squadre di prim’ordine, altamente competitive, in grado di poter centrare gli obiettivi societari. Stupisce, semmai, non trovare l’Udinese nel gruppo che sta all’attico della classifica.

 
La squadra friulana arriva all’Olimpico presentando credenziali più che rispettabili, a cominciare da una forma psico-fisica eccellente, condizione che non è intaccata dagli assilli di coppa. Sul versante romanista, la necessità di voltare pagina dopo lo schiaffone di Rotterdam – cosa che magari per qualche giocatore non è proprio facile da realizzare, con tutte le conseguenze che potrebbero seguirne sul piano psicologico, fino ad incidere sul livello della performance personale – in ambito campionato impone alla Roma di battere l’avversaria di turno, così guadagnando tre punti sulle altre papabili al posto Champions e installarsi, comoda e sola, al terzo posto in classifica, così guardando ai prossimi impegni con un certo ottimismo, mentre invece, in ambito coppe, risulterebbe una più che salutare iniezione di fiducia e consapevolezza nelle proprie possibilità di andare avanti nel prestigioso torneo continentale.

Ecco, lo scenario del pre-Roma-Udinese era più o meno questo, poi, al fischio d’inizio, ci si accorge che la previsione di un Olimpico palcoscenico di una partita combattuta, che non mancherà, a tratti, di essere anche spettacolare, non è poi così campata in aria. Sono i friulani i primi a provarci con Samardzic al 9’, ma il pallone va alto. La Roma non ha fretta, si limita a controllare che boccaporti, impianti d’allarme e uscite di sicurezza funzionino. Tutto a posto, nonostante che, al 21’, sia ancora Samardzic, centrocampista e nazionale serbo, classe 2002, a chiamare al lavoro Rui Patricio con un calcio di punizione, ben parato dall’estremo difensore romanista. Dopo quest’episodio, la Roma decide di darsi un po’ più da fare e prende in mano la situazione.

Si infittiscono le incursioni giallorosse: al 22’, Mancini di testa, ma nessun problema per il bravo Silvestri. Segue, al 28’, un contropiede di Belotti che si fa praticamente il coast to coast, arriva in area avversaria ma inciampa e cade. È sempre la Roma ad avere l’iniziativa, e al 36’ la partita viene sbloccata: Pereyra, in area, tocca di mano, rigore, batte Cristante, il pallone è ribattuto dal palo (aridaje!), ma arriva a Bove che segna: vantaggio Roma. Di lì al riposo non ci sono scossoni o emozioni violente, le note salienti limitandosi alle ammonizioni comminate ai friulani Success al 39’ ed Ehizbue al 45’, che vanno ad aggiungersi al giallo beccato da Pereyra al 35’. Al rientro in campo, nessun cambio. La Roma di Mourinho ormai la conosciamo: compatta, senza furori ma pronta a colpire: può farlo perché di qualità ne ha tanta. Nella fattispecie, forse si aspetta la sfuriata dell’Udinese, che però non arriva. Arriva, invece, il raddoppio romanista: palla a Belotti che inventa una perla di apertura per Pellegrini, il capitano sfodera un colpo da biliardo, una specie di pallonetto sul quale Silvestri non può arrivare, che va ad infilarsi all’incrocio dei pali. È il 55’, 2-0 e per la Roma sembra fatta, invece, lo abbiamo scritto sopra, quella friulana è squadra tosta che non ci sta ad arrendersi e al 67’ arriva al rigore. L’Udinese potrebbe rientrare in partita, ma Rui Patricio para il rigore calciato da Pereyra. Lì è presumibile che i bianconeri abbiano perso una buona dose di certezze sulle possibilità di riequilibrare il match. La gara va avanti, le sostituzioni, effettuate più che altro per necessità di forze fresche – il dispendio di energie di entrambe è stato notevole, ma per la Roma c’è anche l’impegno in coppa che la obbliga a non mandare fuori giri i suoi giocatori - per forza di cose, cambiano, magari alterandoli, gli assetti tattici originali. Così, senza tanta bellicosità da parte delle due, la partita arriva al 91’, minuto in cui Spinazzola inventa un gran traversone per Abraham, che arriva preciso sul pallone e insacca di testa 3-0 e Roma in zona Champions League.

                                                                                      

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