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Fiumicino, trasporto scolastico e alunni positivi, quale protocollo da seguire?

Scambio d'accusa tra maggioranza ed opposizione. L'assessore Calicchio replica a Severini, che rivendicava un protocollo di comportamento nel caso di trasporto di studenti positivi. "Le procedure da seguire in caso di contagio sono ormai standardizzate e note in tutti i settori pubblici e privati"

printDi :: 18 gennaio 2022 16:16
Fiumicino, trasporto scolastico e alunni positivi, quale protocollo da seguire?

(AGR) Ieri le critiche feroci di Roberto Severini (Crescere Insieme) sul trasporto pubblico e sul presunto trasporto di bambini positivi, oggi la replica di Calicchio, assessore ai trasporti del comune di Fiumicino. “E’ una situazione limite – ha detto ieri Severini sul Tpl - assistiamo a rimpalli di responsabilità in quello che è uno dei cardini fondamentali delle nostre scuole: le aziende del trasporto scolastico non sono in grado di fornire delle linee guida da seguire in caso di alunni positivi al Covid, che hanno viaggiato sul bus. E’ quanto sta succedendo in questi ultimi giorni: se un alunno risulta positivo, gli assistenti al trasporto non hanno un protocollo da seguire e non sanno come gestire la situazione. Le ditte si ritrovano a mettere in atto una sorta di “autogestione” delle segnalazioni di positività che arrivano dai genitori e dai presidi. Gli assistenti al trasporto e le aziende incaricate continuano a mandare mail e sollecitazioni, ma non ricevono rispost. Urge un protocollo chiaro e linee guida ad hoc da seguire in casi come questi”

“Le procedure da seguire in caso di contagio sono ormai standardizzate e note in tutti i settori pubblici e privati. - replica l’assessore Calicchio - E le linee guida esistono e vengono seguite dalla ditta che fornisce il trasporto scolastico. Le leggi nazionali impongono protocolli a tutela della salute pubblica, per la cui attuazione sono fondamentali sia il controllo sia un forte senso responsabilità e coscienza dei singoli - sottolinea Calicchio -. Purtroppo pare che in alcuni casi abbiano circolato su bus scolastici bambini positivi, ma ritenuti non contagiosi da improvvisati esperti virologi. Succede sui mezzi pubblici, sui bus scolastici, nelle scuole, negli uffici, nelle aziende. Ripeto: non bastano i controlli, serve anche il senso di responsabilità di ognuno e a quello si deve fare appello".

 
"La mia risposta si basa solo sui fatti e sui dati ad oggi registrati presso le nostre scuole materne e nidi comunali - conclude -: su circa 50 sezioni il 25% delle classi è in quarantena per casi conclamati di Covid o per contatti diretti per i bambini, in base alle direttive governative, implica un’interruzione delle attività didattiche per dieci giorni".

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