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Allarme influenza: dopo due anni di pandemia, rischio concreto che il virus circoli più forte di prima

E' necessaria un’attenzione speciale alla popolazione anziana per cui esistono soluzioni specifiche, come il vaccino ad alto dosaggio. Il monito degli esperti: “Fondamentale vaccinarsi fin da subito, senza aspettare” .L’obiettivo è quello di migliorare le coperture vaccinali raggiunte l'anno scorso

printDi :: 04 ottobre 2022 17:45
Allarme influenza: dopo due anni di pandemia, rischio concreto che il virus circoli più forte di prima

(AGR) Ha preso il via sabato 1° ottobre la campagna antinfluenzale in Lazio, in linea alle raccomandazioni della Circolare del Ministero della Salute di prevenzione e controllo dell’influenza per la stagione 2022/23.

L’obiettivo è quello di migliorare le coperture vaccinali raggiunte durante la passata stagione autunnale sulle popolazioni a rischio di gravi complicanze, tra cui in particolar modo le persone dai 65 anni di età. In questa popolazione la copertura del 61,2% registrata nella regione Lazio è calata di 6 punti percentuali nel 2021 rispetto al 2020, complice, tra gli altri, una percezione sottostimata della gravità della malattia e la bassa circolazione dei virus influenzali, legata alle misure di contenimento del COVID.

 
Da diverse settimane gli esperti stanno mettendo in guardia rispetto al fatto che in questa stagione potrà verificarsi una “tempesta perfetta”. L’allentamento delle misure emergenziali, infatti, porterà a una maggiore circolazione dell’influenza che ci troverà impreparati, con un’insufficiente memoria immunitaria nei confronti dei virus influenzali. È quanto è successo nell’emisfero australe dove, negli anni pandemici, è stata bassa l’adesione alle campagne d’immunizzazione e non si è registrata circolazione; pertanto, il sistema immunitario non ha ricevuto stimoli né attraverso l’infezione né attraverso il vaccino.

In questo contesto l’influenza può tornare a causare i numerosi ricoveri ospedalieri e decessi che causava prima della pandemia.

E sono gli anziani che, con maggior probabilità, rischiano di subire il più alto impatto clinico della malattia, in termini ad esempio di polmoniti, eventi acuti di natura cardio-cerebrovascolare come infarto o ictus, un aggravamento di eventuali patologie croniche preesistenti, oltre a possibili esiti fatali.

Prevenire la malattia per gli anziani è quindi fondamentale, ma andrebbe fatto nel modo più appropriato. È infatti ampiamento dimostrato dalla letteratura che, con l’aumentare dell’età, la risposta immunitaria è più debole allo stimolo vaccinale e quindi un vaccino antinfluenzale “classico” potrebbe non offrire una protezione adeguata. Esistono però soluzioni vaccinali specificatamente indicate per questa popolazione, come il vaccino contenente un maggiore dosaggio di antigene. Questo vaccino è stato appositamente studiato per garantire una protezione superiore rispetto al vaccino a dosaggio tradizionale, nel rispetto dei medesimi standard di sicurezza e tollerabilità. È un vaccino in commercio da più di dieci anni, che ha dimostrato ampiamente la sua efficacia nel prevenire l’influenza e le sue complicanze, riducendo i ricoveri per polmoniti del 27% in più di quanto riesca a fare il vaccino standard e i ricoveri per infarto o ictus del 18% in più.

Roberto Ieraci (Gruppo Strategie Vaccinali Regione Lazio)

“Crediamo nell’importanza cruciale di mantenere alta l’attenzione sulla prevenzione dell’influenza ed anche nella necessità di fare scelte appropriate per contrastare il fisiologico invecchiamento del sistema immunitario attraverso soluzioni che potenzino la risposta anticorpale dell’anziano. Tra i vaccini potenziati che la Regione Lazio destinerà alla popolazione anziana ultra-fragile c’è anche il vaccino ad alto dosaggio, scelto in virtù dei suoi solidi dati scientifici.”

La vaccinazione antinfluenzale può anche essere programmata nella stessa seduta della dose booster COVID o di altre vaccinazioni raccomandate e offerte gratuitamente agli ultrasessantacinquenni, come quella contro l’herpes zoster o lo pneumococco.

Roberto Ieraci (Gruppo Strategie Vaccinali Regione Lazio)

“La somministrazione concomitante di vaccini contro il COVID e l’influenza è raccomandata dal Ministero della Salute e rappresenta un’opportunità di incrementare l’adesione dei più fragili alle campagne vaccinali”.

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