Questura di Roma, cinque agenti ai domiciliari e sospensione dal servizio, massimo rigore per infedeltà ai valori costituzionali
Due le indagini, nella prima viene contestato a tre agenti la rapina in abitazione e la perquisizione illegittima, nella seconda i viene contestato a due agenti il reato di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso con terzi, oltre al peculato ed il rifiuto/omissione di atti d’ufficio.


(AGR) Trasparenza e fedeltà ai valori della Polizia di Stato hanno orientato la Questura di Roma nell’impegno investigativo che si è concluso nella mattina odierna, con l’esecuzione di 5 misure cautelari a carico di altrettanti appartenenti in servizio presso due Commissariati capitolini.
Le due indagini, di cui l’una condotta dalla Squadra Mobile e la seconda portata a termine -per la parte che riguarda gli appartenenti alla Polizia di Stato- insieme alla Guardia di finanza, rappresentano il frutto di un patrimonio anticorpale che ha sempre visto la Questura di Roma inflessibile nei confronti di operatori della Polizia di Stato che, tradendo il giuramento prestato all’atto dell’arruolamento, dirottano il proprio percorso professionale all’insegna di una inclinazione a delinquere incompatibile con il mandato costituzionale che la Polizia di Stato custodisce gelosamente con l’impegno quotidiano delle donne e degli uomini in divisa che dedicano le proprie energie a beneficio della collettività nei diversi settori in cui l’attività di istituto si declina.
Nei confronti degli operatori della Polizia di Stato coinvolti, il Questore di Roma ha disposto, subito dopo la esecuzione delle misure cautelari, il provvedimento di sospensione cautelare dal servizio.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.