Roma, la conferenza “Cultura della Difesa: comunicazione, geopolitica e formazione per l’interesse nazionale” alla Luiss
Una conferenza il cui filo conduttore è stata la "Difesa" che non può essere percepita come un tema esclusivamente militare. Obiettivo dell'incontro era quello di aprire un dialogo trasversale sull’importanza della cultura della Difesa come fattore di sicurezza collettiva e coesione sociale


l'On. Edomondo Cirielli, Viceministro Affari Esteri e Cooperazione. conferenza Difesa alla Luiss
(AGR) di Donatella Gimigliano
In un’epoca segnata da conflitti armati, crisi globali e nuove minacce ibride, la Difesa non può più essere percepita come un tema esclusivamente militare. È stato questo il filo conduttore della conferenza “Cultura della Difesa: comunicazione, geopolitica e formazione per l’interesse nazionale”, organizzata presso l’Università LUISS Guido Carli dalla Scuola di Giornalismo LUISS, dalla Fondazione Boscacci e dal Minter Group.
Comunicazione e percezione pubblica
Nel primo panel, dedicato al ruolo della comunicazione, l’editorialista Maurizio Caprara ha ripercorso l’evoluzione del linguaggio politico e informativo dagli anni Settanta a oggi, mentre il generale Mauro D’Ubaldi, vicesegretario generale della Difesa, ha richiamato l’urgenza di una comunicazione più rapida e accessibile, capace di far percepire ai cittadini l’impegno delle Forze Armate per la sicurezza nazionale e internazionale. “La pace che abbiamo vissuto negli ultimi settant’anni – ha sottolineato – non è un dato acquisito, ma un bene da difendere”.
Geopolitica e interesse nazionale
Il secondo panel ha affrontato il tema della geopolitica come strumento di vantaggio strategico. Tra i relatori, Stefano Pontecorvo (Presidente Leonardo), Marco Di Liddo (Ce.SI) e il prof. Luciano Bozzo (Università di Firenze). A chiudere i lavori è stato il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, che ha evidenziato come “gli investimenti tecnologici non solo garantiscono un posizionamento internazionale più solido, ma creano anche nuove opportunità di lavoro per i nostri giovani ingegneri e ricercatori, riducendo la fuga di talenti”.
Formazione e cittadinanza attiva
La terza sessione ha posto al centro la scuola e l’università. Antonio Natali, Direttore Generale del Ministero dell’Istruzione, ha ribadito l’importanza di percorsi educativi che integrino i temi della sicurezza e della cittadinanza attiva. Daniela Bianchi (FERPI) e il generale Stefano Mannino (Centro Alti Studi della Difesa) hanno sottolineato la necessità di costruire una società più consapevole, in grado di affrontare le sfide globali con spirito critico e coesione.
“Una difesa moderna, inclusiva e partecipata”
L’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Presidente del Comitato NATO, ha inviato un saluto via streaming sottolineando il bisogno di approcci innovativi e coerenti di comunicazione strategica.
A chiudere i lavori, Fabio Boscacci, presidente della Fondazione Boscacci e promotore dell’iniziativa: “L’obiettivo è promuovere una cultura della difesa moderna, inclusiva e partecipata, in cui ogni cittadino si senta parte attiva nella costruzione di un Paese più sicuro, libero e solidale. Le proposte emerse saranno raccolte in un report che presenteremo alle istituzioni, con l’intento di tradurle in policy concrete”.