Rocca Cencia, no all'ampliamento

Un progetto che interviene su un territorio già martoriato da 50 anni di “mala gestione” dei rifiuti e che insiste in pieno centro abitato: ben 950.000 tonnellate circa di rifiuti all’anno tra AMA e privati, a pochi metri da case e scuole.
"Era l’anno 2006, anno dell’inaugurazione del TMB, quando Roma approvava il cd “Piano delle certezze”, con cui si ratificava la più grande opera di recupero urbano della periferia est romana, dopo circa 20 anni di attività degli inceneritori di Manlio Cerroni– siega l'assessore all'Ambiente del Municipio VI, Katia Ziantoni -. E’ chiaro che le due cose non erano compatibili allora e non lo sono neanche adesso, dopo le varie modifiche non sostanziali sul carico dei rifiuti, approvate dalla Regione Lazio, per sopperire alla chiusura di Malagrotta. Abbiamo iniziato, insieme ai Comunali, la battaglia su Rocca Cencia molto prima delle elezioni. Ora siamo noi a dover decidere il futuro di questo territorio e dell’intero ciclo dei rifiuti”.
"I dati allarmanti sulla salute e sulla qualità dell’aria sono, di per sé, sufficienti ad escludere ogni altra ipotesi di ampliamento, dati che sono all’attenzione della Magistratura, già da Aprile dello scorso anno quando fu fatta richiesta di accesso agli atti e ci fu negata, per via del procedimento penale in corso – prosegue Ziantoni - Parliamo di salute, di diritto alla vita e al futuro dei nostri bambini. Su entrambe i versanti, interi nuclei residenziali sono vittime inascoltate dei miasmi che continuano anche dopo la manutenzione degli impianti, a causa di un polo incompatibile con la vita dei quartieri. Il potenziamento dell’esistente non potrà migliorare la qualità di vita delle 100.000 persone che risiedono nel raggio di 3 km dagli impianti"..
"Su questo territorio l’urbanistica ha consentito che cemento e rifiuti crescessero insieme allo sviluppo di interi quartieri. Quartieri che ora non sono più disposti a sopportare l’emergenza rifiuti romana senza un piano di superamento per Rocca Cencia. Il Municipio Vi, insieme a Malagrotta, registra il più alto tasso di mortalità per cause tumorali, dati già in possesso del DEP Lazio e che non possono più essere ignorati. Ma non è tutto, sarà interessante vedere come i vincoli archeologici e paesaggistici siano stati ampiamente ignorati in barba allo sviluppo archeologico e agricolo che oggi i cittadini rivendicano. Noi abbiamo la possibilità di disegnare una nuova città, ripartendo dalle periferie, riqualificando un Municipio che è il più esteso di Roma e il II per densità abitativa. La nostra volontà è di mantenere la promessa e dimostrare che un nuovo ciclo dei rifiuti è possibile attraverso un percorso condiviso dal basso – conclude l'assessore all'Ambiente del Municipio VI - Siamo d’accordo con L’Assessore all’Ambiente, Paola Muraro, per raccogliere insieme questa nuova sfida. Ora ci aspettiamo lo stop immediato del progetto e il rispetto, da parte di AMA, della nuova linea programmatica”.