Primarie da record su Twitter: quasi 150.000 tweet

Nell’arco della giornata di ieri il volume totale dei tweet riguardanti il dibattito è stato pari a 147.162, il 67% dei quali contiene almeno uno dei due hashtag principali utilizzati per aggregare le discussioni. Restringendo l’analisi al periodo che va da mezz’ora prima a mezz’ora dopo la messa in onda emerge la pubblicazione di 127.426 tweet, con una media di 927 tweet al minuto e con tre picchi di oltre 1.500 tweet al minuto. I “twittatori” unici sono risultati essere 21.072 ed hanno generato un numero di impression, ossia il numero di persone, non uniche, potenzialmente raggiunte dai messaggi scritti, pari a circa180 milioni. Un primato per una trasmissione televisiva italiana , che scalza il precedente record di oltre 100.000 tweet fatto registrare dal terzo live show di X Factor, che vedeva protagonista la popolare teen band One Direction che spopola su Twitter.
Il picchi principali di discussione si sono avuti in tre momenti topici: il primo delle 21.22 quando i cinque sono stati invitati a rivolgersi a Sergio Marchionne, il secondo alle 22.22 quando Bersani e Vendola citano rispettivamente Papa Giovanni e il Cardinal Martini come figure di riferimento della sinistra, il terzo alle 22.28 durante gli appelli conclusivi. I termini più citati nei messaggi di testo di 140 caratteri sono stati quelli dei candidati, nell’ordine Renzi (42.688 tweet), Bersani (30.358), Vendola (29.336), Tabacci (16.349), Puppato (14.055). Di seguito Marchionne (3.998) e il tema del “lavoro” (3.448).
I messaggi più virali durante la messa in onda grazie ai retweet ricevuti sono stati quelli ironici di Simona Siri, Luca Bizzarri e Z di Zoro. Tra i candidati i tweet inviati alla fine della trasmissione da Pierluigi Bersani “Bel confronto dai che siamo forti”, Matteo Renzi “Grazie a tutti. È bello pensare che le primarie restituiscano dignità alla politica. Io #Adesso in camper verso Firenze: domattina al lavoro “ e Nichi Vendola “Mamma quanto ho sudato, grazie a tutti”.>
“E’ evidente che politici e broadcaster, anche se per fini diversi, non possono più ignorare i segnali provenienti dagli utenti attivi della rete, sia per comprenderne le opinioni che per ricevere nuovi stimoli”, afferma Vincenzo Cosenza, Social Media Strategist di Blogmeter.