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Ostia, poca "politica" al confronto con i balneari

print01 giugno 2016 10:19
Ostia, poca politica al confronto con i balneari
(AGR) Disertato dalla “politica” il confronto richiesto dai balneari tra i candidati sindaco sul futuro di questa parte di città. Unico presente: Di Stefano di Casapound. “ La Capitale si appresta a vivere un importante momento amministrativo, il prossimo 5 Giugno, Roma designerà il suo futuro Sindaco. - esordisce Renato Papagni, presidente dei balneari - Il litorale romano deve essere parte integrante della città. In questa tornata amministrativa, seppur privato della possibilità di eleggere i propri rappresentati municipali, vuole esprimere e condividere l’esigenza di una spinta progettuale che valorizzi “il Mare di Roma”; che sia rilancio e riqualificazione urbana. Ora, però, vorremmo capire dove la futura Amministrazione indirizzerà la città. Tanti i temi sul tappeto: il rilancio turistico e la riqualificazione urbana; una nuova crescita culturale e produttiva; la riconversione del sistema turistico-balneare; la connessione tra amministrazione e investimenti privati. Un modello di sviluppo economico che sia opportunità occupazionale e nuova linfa per l’intera città.”

Il Presidente Renato Papagni si rivolge ad una platea composta da rappresentanze politiche in parte, in maggioranza imprenditori balneari e addetti ai lavori, evidenziando come solo uno dei candidati sindaci, Di Stefano di Casapound, si sia presentato al confronto elettorale. Sono presenti anche Monica Picca in rappresentanza di Giorgia Meloni, Fabiola Anitori, candidata al Consiglio Comunale per Roma Popolare, Luciano Ciocchetti in corsa con i Riformisti moderati e Massimiliano Metalli per Forza Italia.

L’assenza politica amplifica in modo evidente la mancanza di un reale progetto turistico per il Mare della Capitale. “ Era questo il motivo – sostiene Papagni – per il quale è stato organizzato questo incontro, ovvero conoscere quale sia la nuova visione di città di questa parte di Roma che potrebbe vivere di turismo, tra scavi archeologici, mare, macchia mediterranea, biodiversità marina, nonché il pregiato patrimonio dunale”.

“Le verifiche negli impianti balneari di Ostia sono state effettuate ed ora restiamo in attesa degli esiti. Però, vorremmo dire, che se si dovessero applicare gli stessi controlli su tutte le coste italiane, emergerebbero gli stessi problemi, che sono figli dell’incertezza normativa....– ha spiegato Papagni: regolata da sette codici che vanno a sommarsi alle modalità per richiedere le documentazioni necessarie, tutta l’Italia balneare si trova nelle stesse condizioni di Ostia. il Lungomuro? Lo vorremo abbattere anche noi,ma l’Amministrazione non ce lo permette”.

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