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Nuova legge elettorale, si mobilitano anche i Municipi

print13 gennaio 2014 15:25
(AGR) Nel corso della discussione in Consiglio Municipale dell'altroieri, è stata respinta la proposta i Consiglieri Rasi e Colloca volta ad impegnare il Sindaco ad attivarsi presso il Parlamento per sollecitare la modifica del sistema elettorale nazionale in senso proporzionale e con la possibilità di esprimere le preferenze. Il documento prendeva spunto dalla sentenza della Corte Costituzionale che si è espressa sulla illegittimità dell'attuale sistema maggioritario nella parti in cui attribuisce un premio di maggioranza a prescindere dalla percentuali di voti raccolti e sia per il meccanismo delle liste bloccate, nella parte in cui non consentono all'elettore di esprimere la preferenza. La scelta di portare questo documento in Municipio, che a qualcuno è sembrata inopportuna, nasce invece proprio dal fatto che questa sentenza aggiunge al grave fatto di avere parlamentari cooptati, cioè scelti dalle segreterie dei partiti e non selezionati attraverso la loro competenza o la loro presenza sul territorio, la grave conseguenza di avere gran parte dei parlamentari attualmente in carica eletta in modo illegittimo e quindi privi del mandato popolare. Appare un controsenso pertanto accettare che gli stessi parlamentari che dovranno votare la modifica della legge elettorale siano gli stessi che saranno condannati ad andare a casa e sorge quindi spontaneo il dubbio che possano essere interessati più a salvare la poltrona che curare gli interessi dei cittadini. E' evidente infatti che i nemici giurati del sistema maggioritario (meglio conosciuto come porcellum) siano tanti nell'opinione pubblica e pochi a Montecitorio e a Palazzo Madama e che fosse quindi forte il bisogno da parte di chi non accetta questo stato di cose di agire con una iniziativa concreta, proveniente dalla base e dalle parti sociali. Il documento ha ottenuto solo cinque voti favorevoli e molte astensioni a dimostrazione del fatto che a molti è mancato il coraggio di andare un po' controcorrente rispetto alle indicazioni del proprio partito e forse proprio questo timore è ciò che ancora manca per cambiare veramente il nostro amato Paese.

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