Balneari: appello a Gentiloni, rivedere la Bolkestein

“La balneazione attrezzata italiana, pertanto - ha affermato Capacchione - oltre ad essere un ‘pezzo importante’ dell’economia e della storia dell’Italia è, anche e soprattutto, un patrimonio dell’intera Europa. Di fatto rappresentiamo la spiaggia del Vecchio Continente”.L’offerta del nostro turismo balneare è costituita da 30.000 imprese, quasi tutte a conduzione familiare, che vivono ormai da troppi anni in una situazione di profonda angoscia per la mancata soluzione dei propri problemi.Come è noto a tutti, purtroppo, le imprese e i 100.000 operatori diretti del settore subiscono una pericolosissima situazione di grande incertezza e precarietà proprio a seguito del recepimento nel nostro Paese della Direttiva europea Bolkestein.
Da tutti (compresa la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella), viene auspicato una revisione delle politiche europee più rispettose delle varie realtà economiche nazionali, al fine di non indebolire ma di rafforzare le aziende europee nel mercato internazionale. Quest’ultimo sta diventando sempre più difficile proprio per l’affacciarsi di nuovi Paesi (ad esempio quelli della sponda sud del Mediterraneo), le cui imprese possono godere di costi, (sia del lavoro che fiscali), notevolmente inferiori ai nostri.
“Questo importante settore del ‘Made in Italy’, fiore all’occhiello del nostro turismo - ha concluso Capacchione - si aspetta, pertanto, un deciso e preciso impegno da parte Sua e della nuova Commissione Europea, a tutela e salvaguardia delle imprese turistico-ricreative esistenti e a difesa della balneazione attrezzata italiana quale irrinunciabile fattore di qualità e di vantaggio competitivo dell’intera Europa nel mercato turistico internazionale del prodotto “mare”, superando e/o modificando quanto prima la Direttiva Bolkestein”.