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Acilia, Villaggio San Francesco, quale futuro per 250 famiglie?

Zannola, De Santis, Di Matteo: “Acilia, si faccia chiarezza sul Villaggio San Francesco. Le famiglie non possono più attendere”

printDi :: 15 luglio 2020 09:36
Acilia, Villaggio San Francesco, quale futuro per 250 famiglie?

(AGR) "Ho già depositato un'interrogazione che chiama in causa la sindaca Raggi e l’assessore al Patrimonio e alle Politiche Abitative Vivarelli – annuncia Giovanni Zannola, consigliere PD di Roma Capitale – per comprendere quali azioni intendono intraprendere al fine di tutelare circa 250 famiglie che vivono in uno stato di costante incertezza e precarietà. Quella del Villaggio San Francesco, un’area di 180mila metri quadri, è una controversia che dura da decenni. Durante la Giunta Alemanno venne approvata la delibera, contestata dall’Avvocatura capitolina, che contemplava l’assoggettamento degli immobili alla normativa ERP, imponendo un canone secondo parametri decisi unilateralmente. Successivamente, con nota del 27 aprile 2018, a firma dell’assessore Castiglione, di fatto, è stato interrotto un confronto con gli abitanti che durava ormai da anni, senza peraltro fornire alcuna motivazione".

"Entrambi gli atti costituiscono un vero e proprio tradimento perpetrato ai danni dei cittadini – dichiara Flavio De Santis, segretario PD X Municipio - in quanto recidono definitivamente quel rapporto fiduciario che sarebbe dovuto intercorrere tra la comunità del Villaggio e l’amministrazione capitolina, così come sancito dalla Convenzione fondante nell’immediato Dopoguerra”.

 
"Inoltre - aggiunge Leonardo Di Matteo, membro della segreteria romana del PD - il Campidoglio non ha mai istituito la Commissione che, secondo Convenzione, avrebbe avuto poteri decisionali in merito all'assegnazione degli alloggi che si fossero resi liberi e al loro trasferimento ai concessionari mediante ammortamento, fissandone, caso per caso, le condizioni, i termini e le garanzie. Ad oggi, il problema resta irrisolto e i cittadini del Villaggio sono stati dimenticati dal Comune che, tra l’altro, non è mai intervenuto per realizzare i lavori di manutenzione straordinaria, costringendo gli stessi residenti ad occuparsene a propria cura e spese”.

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