ANDREA MICELI
Tra poesia, cultura e nuove sperimentazioni artistiche

Andrea Miceli
(AGR) Andrea Miceli, autore poliedrico e voce poetica contemporanea, presenta il suo nuovo percorso creativo che unisce poesia e musica, ampliando il raggio della sua ricerca espressiva.
Da sempre attratto dal potere evocativo della parola, Miceli avvia il suo cammino letterario fin dall’infanzia, per poi esordire ufficialmente nel 2010.
Le sue poesie sono state incluse in numerose sillogi e antologie di rilievo, tra cui le pubblicazioni curate da Aletti Editore:
• Festival Poetico Il Federiciano (2016)
• Sharqi (2016)
• Austro (2017)
• Tra un fiore colto e l’altro donato, vol. 13 (2017)
• Secondo Premio Internazionale Salvatore Quasimodo (2017)
Per Oceano dell’Anima Edizioni ha partecipato all’antologia Amore e Psiche, vol. 3 (2016), mentre con Oceano Edizioni è presente in Le mani dei bambini, collana Seneca (2018).
Il suo impegno letterario è stato riconosciuto dall’Ateneo Internazionale degli Empodoclei di Scienze, Lettere e Arti, che gli ha conferito i titoli di:
• Accademico Associato nella classe delle Lettere e studioso di Culture del Sacro (2016)
• Accademico d’Onore nella stessa classe (2018)
• Benemerito della Cultura Italiana (2021)
Oggi Miceli inaugura una nuova fase artistica dedicata alla fusione tra poesia e musica: un progetto che prevede la messa in musica delle sue liriche per dare vita a un’esperienza emotiva inedita, capace di connettere parola, melodia e sentimento.
Un percorso che l’autore definisce generatore di “Emozioni Sublimi”, e che apre nuove prospettive alla sua continua ricerca espressiva.
E SI FERMÒ IL CUORE
E tutto finito,
niente torna indietro,
maledetto stupido ingenuo!
Avrei dovuto appellarmi all'impossibile.
Meschino essere mortale, ignaro dell'Amore.
Basta, basta funesti pensieri,
prigioniero di questo maleficio
cerco un balsamo per il mio Cuore.
Amore, amore mio,
solo adesso disprezzo il mio viso, solo senza una voce che mi chiami.
Rocce che si sgretolano i miei egoismi,
fulmini colpitemi senza fine!
Quando ti rincontrerò?
Dio mio, quando la rincontrerò e dove?
E tutto finito, a che serve implorare il tempo,
lui mai tornerà indietro,
lo supplicai in ginocchio piangendo,
ma tutto fu vano.
Oh Dio tu che tutto puoi
uniscimi ancora a lei,
oppure cancella per sempre il suo profumo
dentro il mio universo,
quale maledizione mi fu mai così amica.
Avessi avuto il dono del poeta,
forse l'avrei riconquistata.
Chissà, forse.
Cosa mi rimane adesso,
un'immagine sfocata?
Un profondo dolore?
O quello che non le ho mai detto,
mio unico vero Amore!
SU QUEL MURO DI PIETRA
Albero di tiglio in mezzo a quel cortile.
Mi proteggevi sempre quando ti arrampicavo.
Dietro il tuo corpo spesso mi nascondevo
nel gioco innocente di un bambino.
Tu fosti testimone
di quei giorni piovosi.
Quando di fronte a te
seduto su quel muro di pietra
attaccato alla vecchia casa,
maturavo il mistero del Sapere,
contemplando la pioggia che batteva al suolo.
Vorrei incontrarti vedere se sei ancora vigoroso,
oppure il tempo ha reso anche te rugoso.
Quante cose avrei da raccontarti.
Quanti venti mi si son scagliati contro.
Quante volte mi son dovuto sollevare,
pulirmi dal fango, e continuare.
Grazie a te,
ho imparato ad allungar le mie radici,
nei Cieli limpidi dove nasce la Luce,
ed è lì che trovo la forza che mi sostiene.
Lo so che tu mi comprenderesti,
mica gli uomini di adesso,
intenti in un gioco crudele,
ammazzarsi l'avvenire.
Mi mancano i tuoi silenzi
pieni di note Divine.
Il tuo lasciarti cullare dai venti sereni.
E cosa dire della tua ombra d'estate?
Angolo prediletto,
anche per il mio gatto!
Adesso è ora che ritorni al mio presente.
Ma tu non dire niente.
Custodisci questo passato,
dove io ti arrampicavo,
e ti giocavo intorno
quando ero bambino,
e ti abbracciavo nel sonno.
PH. @Miceli
















