Virus Respiratorio Sinciziale, una minaccia per anziani e fragili, fondamentale la vaccinazione
Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) rappresenta un grave problema di salute. In Italia, ogni anno, tra gli over 60 si stimano 26mila ospedalizzazioni e 1.800 decessi in ambito ospedaliero. Come emerge dalla survey dell’Associazione Pazienti con BPCO, il 50% dei pazienti non conosce l’infezione


Convegno Camera Deputati su RSV
(AGR) Il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV), noto per essere responsabile di migliaia di bronchioliti nei bambini, oggi minaccia anche milioni di adulti, soprattutto anziani e soggetti con patologie croniche. In Italia si stimano ogni anno circa 290mila casi tra gli over 60, con oltre 26mila ospedalizzazioni e circa 1.800 decessi in ambito ospedaliero. Comunità scientifica e pazienti auspicano dunque una maggiore disponibilità per la vaccinazione contro questa infezione respiratoria. L’esigenza è emersa con ancora maggior vigore dopo l’indagine promossa dall’Associazione Pazienti con BPCO e altre Malattie Respiratorie, che ha rilevato la scarsa conoscenza di questo strumento preventivo.
I dati sono stati presentati presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati nell’incontro “Virus Respiratorio Sinciziale, il diritto alla prevenzione per i pazienti fragili” organizzato dall’Associazione Pazienti con BPCO e altre Malattie Respiratorie, su iniziativa dell’On. Luciano Ciocchetti, Vicepresidente XII Commissione Affari Sociali, Camera, con la partecipazione dell'On. Simona Loizzo, che al tema ha dedicato la recente interrogazione parlamentare al Ministro della Salute Schillaci; del Prof. Salvatore D’Antonio, Presidente dell’Associazione; del Prof. Massimo Andreoni, Direttore Scientifico SIMIT; di Annalisa Mandorino, Segretario Generale di Cittadinanzattiva.
L’indagine dell’Associazione Pazienti con BPCO, intitolata “Malattie respiratorie e Vaccinazione contro il Virus Sinciziale”, lanciata il 19 aprile 2025 tra i soci, ha raccolto 444 risposte di pazienti con età media di 70 anni distribuiti nelle varie regioni italiane (Nord 46%, Centro 31%, Sud 23%). Si trattava di pazienti consapevoli, oltre il 97% aveva eseguito esame spirografico, in alta percentuale erano vaccinati contro l’influenza stagionale, con valori ben superiori alla media nazionale.
“I pazienti coinvolti erano ben informati e consapevoli delle complicazioni legate alle malattie respiratorie croniche. Tuttavia, circa il 50% non aveva mai sentito parlare dell’infezione da RSV – ha commentato il Prof. Salvatore D’Antonio – Nonostante queste premesse, ci ha sorpreso che solo il 64% abbia espresso l’intenzione di sottoporsi alla vaccinazione per RSV, anche se il nostro campione era rappresentato da soggetti affetti da ostruzione moderata o grave nell’82% dei casi. Il RSV può esacerbare condizioni come la BPCO e l’asma fino a conseguenze gravi, come ospedalizzazione e decesso. I vaccini hanno dimostrato efficacia e sicurezza, limitando notevolmente le riacutizzazioni che sono alla base dei ricoveri”.
I VACCINI PER IL RSV
Ad oggi i dati sull’immunizzazione con l’anticorpo monoclonale pediatrico sono incoraggianti, mentre la situazione negli adulti è ancora in stallo. Il vaccino non è inserito nel piano vaccinale né nei LEA, sebbene venga auspicato un modello di vaccinazione dei pazienti fragili come già accade in UK, Germania e negli USA. La somministrazione dei vaccini anti-RSV si dovrebbe eseguire tra agosto e ottobre, in vista del picco stagionale che si registra tra dicembre e febbraio, per garantire la massima protezione nel periodo di maggiore trasmissione del virus, visto che l’immunità vaccinale tende a decrescere nel tempo.
“L’introduzione della vaccinazione contro il RSV nel Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale rappresenterebbe un passo decisivo per proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli over 75 e i pazienti con patologie croniche – evidenzia il Prof. Massimo Andreoni – È positivo che il Ministero della Salute stia mostrando attenzione verso questa emergenza crescente, e auspico che il lavoro congiunto tra istituzioni sanitarie, comunità scientifica e associazioni di pazienti possa accelerare l’adozione di misure strutturate a tutela della salute pubblica. Disporre di vaccini efficaci e sicuri è una risorsa fondamentale: ora è importante garantire un accesso tempestivo e omogeneo sul territorio nazionale”.
GLI SFORZI IN ATTO, DALLA COMUNITÀ SCIENTIFICA ALLE ISTITUZIONI
Recentemente è stata varata la nuova edizione del Calendario vaccinale per la Vita 2025, dove le vaccinazioni considerate prioritarie sono quelle contro l’influenza, SARS-CoV-2, Pneumococco, Herpes Zoster e proprio Virus Respiratorio Sinciziale.
Lo scorso 2 luglio, il Ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto in Aula alla Camera al question time ad un'interrogazione presentata dall’On. Simona Loizzo, Membro XII Commissione Affari Sociali della Camera, riguardo le iniziative per promuovere la vaccinazione contro il RSV. Il Ministro ha sottolineato l'importanza di proteggere le fasce più vulnerabili della popolazione. In aggiunta agli anticorpi monoclonali per i bambini, per la stagione 2025-26, ha annunciato l'introduzione del vaccino per le donne in gravidanza. Il Dipartimento della prevenzione, inoltre, ha avviato l'aggiornamento del calendario nazionale di immunizzazione per l'RSV, per garantire accesso alla vaccinazione a neonati, donne in gravidanza e adulti.
“Il Virus Respiratorio Sinciziale rappresenta oggi una sfida di sanità pubblica che merita attenzione e risposte concrete – ha sottolineato l’On. Luciano Ciocchetti – Con questa iniziativa abbiamo voluto dare voce a una parte di popolazione particolarmente esposta È nostro dovere, come rappresentanti delle istituzioni, lavorare affinché strumenti di prevenzione già disponibili, come la vaccinazione, siano resi accessibili ai pazienti fragili. Siamo fiduciosi che, grazie all’impegno condiviso tra Parlamento, Ministero della Salute e operatori sanitari, si possa compiere un passo importante verso una tutela più efficace della salute dei cittadini”.
“Abbiamo interrogato il Ministro Schillaci per inserire nella campagna vaccinale autunnale per i pazienti fragili come oncologici, diabetici, con malattie respiratorie, un calendario di vaccinazione contro il RSV – ha affermato l’On. Simona Loizzo – Il Ministro sembra ben orientato ad aprire questa campagna”.