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Città Metropolitana, i nodi del litorale

print22 ottobre 2014 21:47
Città Metropolitana, i nodi del litorale
(AGR) Dopo vent’anni di parole, spesso sterili, la Città Metropolitana è finalmente realtà. Da oggi possiamo iniziare a occuparci dei problemi di uno dei territori più vasti, più complessi e più belli d’Italia. Le sfide che ci attendono sono innumerevoli. Trasporto pubblico locale, manutenzione delle scuole, rilancio dell’unicità culturale e turistica dell’ex Provincia di Roma, sviluppo delle infrastrutture. Questo significa nuove opportunità, nuovi investimenti e nuovi posti di lavoro.Penso alla possibilità finalmente di sbloccare dopo anni la telenovela sul Ponte della Scafa che collega il X Municipio, e dunque Roma, a Fiumicino e al suo aeroporto. Alla questione aeroportuale, uno dei nodi che dovremo affrontare fin dalle prime battute. Alla necessità di dare a luoghi come Civitavecchia, che rappresentano la porta del Mediterraneo e il porto del Lazio, gli strumenti per poter decollare. Alla possibilità che tanti comuni avranno di far sentire il proprio peso e la propria voce nei processi di cambiamento e sviluppo dell’ex Provincia di Roma.I rappresentanti della Città Metropolitana avranno un unico compito: dare impulso a processi di miglioramento della vita di tutti i Comuni che rappresenta, nessuno escluso. Non ci saranno più territori di serie A e di serie B, non esisterà più una periferia, ma un’unica grande Area Metropolitana.

Quando la Città Metropolitana è stata creata non lo si è fatto semplicemente per sostituire la vecchia Provincia. Se così fosse, tutta questa discussione sarebbe inutile: l'ennesimo squallido tentativo di lasciare tutto inalterato.Lo sforzo deve essere quindi ben altro. Avremo tutti in primis un compito importante: spiegare, cittadino dopo cittadino, le opportunità che si nascondono dietro questo grande progetto di sviluppo del territorio della ex Provincia di Roma.

Un nuovo carrozzone? No. Non è così. Un’opportunità? Sì. E dovremo dimostrarlo con i fatti. La Città Metropolitana ha poteri e potenzialità che possono costituire beneficio per tutte le realtà che ne faranno parte.

Modificare lo statuto e far eleggere direttamente ai cittadini i propri rappresentanti? Io ci sto. Modifichiamolo. Ma iniziamo a lavorare. Basta perdere tempo sui se e sui ma. La legge è questa e noi siamo chiamati a rispettarla. Cambiamola. Cogliamo questa sfida. Il lavoro che ci attende fin da oggi nella stesura dello statuto deve essere un connubio tra “metodo e inclusione” per arrivare ad avere un documento completo e innovativo che dia senso e sostanza alla riforma istituzionale sulla quale la nuova Città Metropolitana è stata costruita.

Abbiamo una grande responsabilità davanti a noi: non sprechiamola, ma cogliamo le opportunità che ci vengono date. Facciamolo per i nostri territori e per i nostri cittadini.

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