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Sib, i balneari invece di contributi....vogliono il rinnovo delle concessioni

L'emergenza sanitaria in Italia preoccupa, come il calo perpendicolare del turismo, anche i balneari. Capacchione (Sib) chiede: regola chiare per i 30 mila balneari

printDi :: 27 febbraio 2020 15:16
protesta balneari in piazza Madama

protesta balneari in piazza Madama

(AGR) “L’emergenza sanitaria preoccupa anche i 30.000 imprenditori balneari italiani – afferma Antonio Capacchione, presidente del S.I.B. Sindacato Italiano Balneari aderente a FIPE/Confcommercio - la stagione estiva è in serio pericolo specialmente in quelle regioni che sono meta tradizionale dei turisti stranieri”. “Più che contributi economici – continua Capacchione – chiediamo al Governo, in questo momento, l'applicazione della legge nazionale n. 145/2018 che ha disposto il rinvio di quindici anni della scadenza delle concessioni demaniali marittime vigenti, troppi i Comuni che, ancora oggi, sono colpevolmente inadempienti”.

“Si tratta di un provvedimento, a costo zero, fondamentale per l'intero turismo del nostro Paese - conclude Capacchione - che già oggi si trova ad affrontare momenti drammatici a causa di questa emergenza sanitaria. Sono previsti milioni di presenze in meno e una perdita economica pari a miliardi di euro. Dobbiamo puntare sull'offerta dei servizi di spiaggia, fiore all'occhiello e tradizione del nostro turismo, per rilanciare l’intero settore ed incentivare gli investimenti. Solo in questo modo potremmo arginare quell’incertezza che attanaglia tutti gli operatori preoccupati, soprattutto, dalla competizione nel mercato internazionale delle vacanze”.

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