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Prima la scuola...flash mob dinanzi alle sedi delle Regioni, no alla chiusura

Sui social media è partita oggi la campagna di comunicazione in solidarietà con studenti, docenti e famiglie campane. Il Comitato “Priorità alla Scuola” respinge l'ipotesi di chiusura delle scuole in Campania, il diritto all’istruzione deve essere garantito.

printDi :: 16 ottobre 2020 15:44
Prima la scuola...flash mob dinanzi alle sedi delle Regioni, no alla chiusura

(AGR) Sui social media oggi al via la campagna di comunicazione in solidarietà con studenti, docenti e famiglie campane.  Il Comitato “Priorità alla Scuola” non si ferma e dice NO alla chiusura delle scuole in Campania perché il diritto all’istruzione deve essere garantito uniformemente su tutto il territorio nazionale. Per questo motivo il Comitato “Priorità alla Scuola” organizza per lunedì 19 ottobre presìdi e flash mob davanti a tutte le sedi delle Regioni per ribadire la contrarietà alla chiusura delle scuole salvo nel caso in cui sia deciso un lockdown completo di tutto il Paese. Il Comitato sostiene che per dare vera priorità alla scuola e al diritto allo studio è necessario aumentare gli investimenti per trasporti e sanità, avere un sistema di tamponi rapidi e capillari, destinare alla scuola pubblica il 15 % del Recovery Fund e almeno l’aumento di un punto percentuale del PIL per la spesa ordinaria annua.

Nella giornata di oggi, in segno di solidarietà studenti, docenti e famiglie campane, il Comitato Priorità alla Scuola lancia una campagna di comunicazione sui social media con l’obiettivo di chiedere a studenti, docenti, genitori di inviare fotografie con il cartello “La scuola non si chiude, né in Campania né altrove” e di appendere i cartelli nelle scuole che devono restare aperte.

 
Infatti, secondo i dati finora disponibili, non sono le scuole i luoghi di diffusione del contagio. Secondo il Comitato docenti e presidi hanno lavorato tutta l’estate, nonostante le indicazioni confuse e contraddittorie del Ministero, per riportare in classe gli studenti che ad oggi si stanno comportando responsabilmente, mantenendo le distanze e indossando mascherine anche quando non esplicitamente richiesto dalle norme.

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