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Nancy Brilli, Chiara Noschese e Margaret Mazzantini un formidabile tris di artiste al Teatrodante Carlo Monni

Martedì 29 marzo alle 21.00 va in scena “Manola”, una maratona impudica e commovente nei meandri dell’intimità femminile firmata dall’autrice Premio Strega: “Un testo sfrenato con due interpreti fuoriclasse, per una prova circense senza rete”

printDi :: 24 marzo 2022 15:42
Nancy Brilli, Chiara Noschese e Margaret Mazzantini un formidabile tris di artiste al Teatrodante Carlo Monni

Nancy Brilli, Chiara Noschese e Margaret Mazzantini un formidabile tris di artiste al Teatrodante Carlo Monni

(AGR) Tre artiste formidabili per un viaggio a perdifiato nei meandri dell’intimità femminile. Questa è “Manola”, la pièce firmata dall’autrice Premio Strega Margaret Mazzantini, con protagonista la coppia artistica Nancy Brilli e Chiara Noschese, che martedì 29 marzo alle 21.00 sarà in scena al Teatrodante Carlo Monni di Campi Bisenzio (piazza Dante 23), per la regia di Leo Muscato. Due sorelle gemelle in contrasto tra loro, come due pianeti opposti nello stesso emisfero emotivo. Anemone, sensuale e irriverente, che aderisce ad ogni dettaglio della vita con vigoroso entusiasmo, e il suo opposto Ortensia, uccello notturno, irsuta e rabbiosa creatura in cerca di una perenne rivincita. Le due si rivolgono alla stessa terapeuta dell’occulto e svuotano il serbatoio di un amore solido come l’odio. Ed è come carburante che si incendia provocando fiamme teatrali ustionanti, sotto una grandinata di risate (info e biglietti: www.teatrodante.it)

“La Manola del titolo, perennemente invocata dalle due sorelle, interlocutore mitico e invisibile – racconta la Mazzantini, che scrisse la pièce nel 1995 per interpretarla in teatro insieme alla Brilli, con la regia di Sergio Castellitto, e che nel 1998 l’ha trasformata in un romanzo edito per Mondadori – non è altro che la quarta parete teatrale sfondata dal fiume di parole che Anemone e Ortensia rivolgono alla loro squinternata coscienza attraverso un girotondo di specchi, evocazioni, malintesi, rivalse canzonatorie. Un lavoro che svela la femminilità in tutte le sue scaglie, e come serpenti storditi le due finiranno per fare la muta e infilarsi una nella pelle dell’altra, sbagliando per l’ennesima volta tutto. Perché un equivoco perenne le insegue nell’inadeguatezza dei loro ruoli esistenziali. Un testo sfrenato che prevede due interpreti formidabili per una prova circense senza rete. Ma che invoca l’umano in ogni sua singola cellula teatrale”. 

 
Manola è uno spettacolo pirotecnico – spiega Muscato – un flusso di parole e di pensieri che catapultano lo spettatore da una parte all’altra della propria immaginazione; è un blob di discorsi a metà strada tra la follia tragicomica di Beckett e l’ironia sferzante dei fratelli Marx. Anemone e Ortensia sono due gemelle alquanto anomale. Per una manciata di secondi sono nate in giorni diversi, una giovedì 16, l’altra venerdì 17. Forse è anche per questo che le loro personalità hanno assunto dimensioni opposte. Una è libera, aperta, positiva e propositiva; l’altra è oppressa, chiusa, negativa e insicura; una punta tutto sulla sua bellezza, l’altra si sente sempre e solo un “ciofegone”. Si detestano con tutte le forze, ma non riescono a fare a meno l’una dell’altra. Non si scambiano una parola, ma entrambe si rivolgono a una certa Manola, forse una maga, un’analista, una divinità ultraterrena, un’amica immaginaria, o soltanto la loro coscienza”.

E continua: “Attraverso monologhi incrociati assurdi ed esilaranti prendono forma i loro tragicomici pensieri, che sembrano prefigurare un futuro con le stesse dinamiche relazionali del passato. Ma a un certo punto nelle loro vite compare un uomo multiforme, che arriva a stravolgerne le esistenze, sovvertendone ogni piccola o grande certezza. Da alcuni dettagli si evince che le due vivano nel vecchio albergo, ormai in disuso, ereditato dai genitori. Dormono sempre nella stessa camera e nello stesso letto, come quando erano bambine. Ma adesso questa stanza è invasa da una massa informe, molliccia e schifosa, una melma che lentamente si sta mangiando tutto. Però Anemone e Ortensia sono due fiori capaci di resistere alle brutture del mondo che le circonda e non solo: sanno anche renderlo più bello”. 

Le attività del Teatrodante Carlo Monni sono possibili grazie alla collaborazione e al sostegno di Regione Toscana, Comune di Campi Bisenzio, Ministero della Cultura, Chiantibanca, Unicoop Firenze e Fondazione CR Firenze.

Ingresso

Platea e Palchi I ordine 17.50€+ prevendita // ridotto 16€+ prevendita

Palchi II ordine 13.50€+ prevendita // ridotto 10.50€ + prevendita (under 18, over 65, soci coop)

TEATRODANTE CARLO MONNI

piazza Dante 23

www.teatrodante.it

T. 055 8940864

Whatsapp e Telegram 3463038170

biglietteria@teatrodante.it 

24/03/2022 11.49

Redazione di Met 

Foto da comunicato stampa

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