Roma, 42° anniversario dell'uccisione dell'agente Antonio Galluzzo, ucciso dai NAR
Nel corso della celebrazione officiata dal Cappellano Don Nicola Tagliente il V.Questore Vicario Dr. Francesco Rattà ha deposto una corona di alloro, a nome del Capo della Polizia Dir.Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio PISANI, sulla lapide collocata al Commissariato Sant'Ippolito
Un momento della cerimonia
(AGR) Oggi ricorre il 42° anniversario dell'uccisione, ad opera di un commando terrorista dei "NAR", dell’Agente della Polizia di Stato Antonio GALLUZZO.
Per l’occasione, durante la celebrazione officiata dal Cappellano Don Nicola Tagliente, alle ore 11:00 odierne, il Vice Questore Vicario Dr. Francesco Rattà ha deposto una corona di alloro, a nome del Capo della Polizia Direttore Generale della Pubblica Sicurezza Prefetto Vittorio PISANI, sulla lapide collocata presso il Commissariato Sant'Ippolito, ove il predetto prestava servizio.
Il 24 giugno del 1982 un commando composto da quattro terroristi "neri" attaccò una pattuglia della Polizia di Stato in servizio di vigilanza fissa presso l'abitazione del capo della rappresentanza in Italia dell'OLP, Nemer Hamad. Dopo aver disarmato i due agenti, i terroristi esplosero alcuni colpi d'arma da fuoco contro di loro ferendoli entrambi. Antonio Galluzzo, a seguito delle ferite riportate, morì durante il trasporto in Ospedale, mentre l'altro Agente, Giuseppe Pillon, rimase gravemente ferito.
Le indagini della Digos della Questura di Roma permisero, in meno di una settimana, di arrestare gli autori dell'omicidio. Tra questi ultimi Gilberto Cavallini e Walter Sordi nel 1988 furono definitivamente condannati alla pena dell'ergastolo, mentre Vittorio Spadavecchia e Pierfrancesco Vito, coinvolti ad altro titolo nell'attentato, subirono una condanna rispettivamente a 14 e 10 anni di reclusione.