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"Qualcuno volò sul nido del Cuculo" con la regia di Alessandro Gassman al Sala Umberto

Nel 1971 Dale Wasserman realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, del libro di Ken Kesey, che costituì la base della sceneggiatura del film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato nella storia del cinema.Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena

printDi :: 29 ottobre 2022 09:18
Qualcuno volò sul nido del Cuculo foto di scena da comunicato stampa

Qualcuno volò sul nido del Cuculo foto di scena da comunicato stampa

(AGR) Dal 3 al 13 novembre al Sala Umberto la versione teatrale di Dale Wasserman (riadattata dallo scrittore Maurizio Di Giovanni) regia di Alessandro Gassman del celebre romanzo di Ken Kesey del 1962: "Qualcuno volò sul nido del cuculo". Dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; lo scrittore ha raccontato, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato.

Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema.Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente.

 
Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa.Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, contemporaneo ed elegante, dirigendo un cast eccezionale, con a capo Daniele Russo.Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.

NOTE DI REGIA

“La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti nello spettacolo che mi accingo a mettere in scena, “Qualcuno volò sul nido del cuculo” di Dale Wasserman, tratto dall’omonimo romanzo di Ken Kesey, la cui versione cinematografica diretta da Miloš Forman è entrata di diritto nella storia del cinema.

Con Maurizio de Giovanni, che ha curato l’adattamento del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una clinica psichiatrica italiana nel 1982. Tutto ha inizio con l’arrivo di un nuovo paziente che deve essere “studiato” per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti, porterà scompiglio e disordine ma allo stesso tempo la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri.

Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. E, attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della propria vita, la speranza di essere liberi.

Un testo che è una lezione d’impegno civile, uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell’uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere.

Come sempre lavorerò sui complessi rapporti psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico. In questo caso, le videografie, che spesso utilizzo nei miei spettacoli, mi permetteranno di tradurre in immagini i sogni e le allucinazioni dei cosiddetti “diversi”. L’obiettivo che mi pongo è, come sempre, quello di riuscire a far emozionare un pubblico di ogni età, soprattutto i più giovani che forse non conoscono quest’opera che è un vero e proprio inno alla libertà”. Alessandro Gassmann

produzione Fondazione Teatro di Napoli | Teatro Biondo Palermo

DANIELE RUSSO

MAURO MARINO | VIVIANA LOMBARDI | GIACOMO ROSSELLI

EMANUELE MARIA BASSO | ALFREDO ANGELICI | DANIELE MARINO

GILBERTO GLIOZZI | GAIA BENASSI | SERGIO DEL PRETE

ANTIMO CASERTANO | RENATO BISOGNI

in QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO

di Dale Wasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey

uno spettacolo di ALESSANDRO GASSMANN

traduzione Giovanni Lombardo Radice | adattamento Maurizio de Giovanni

scene Gianluca Amodio | costumi Chiara Aversano

disegno luci Marco Palmieri | musiche originali Pivio & Aldo De Scalzi

videografie Marco Schiavoni

dal 3 al 13 novembre 2022

SALA UMBERTO

Via della Mercede, 50, 00187 Roma

martedi - sabato h. 21 - sabato 5 h. 17 - domenica h. 17

da 30€ a 25€

www.salaumberto.com

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