Utilizziamo i cookie per abilitare e migliorare le funzionalita' del sito web, servire contenuti per voi piu' pertinenti, ed integrare i social media. E' possibile rivedere la nostra privacy policy cliccando qui e la nostra cookie policy cliccando qui. Se chiudi questo avviso, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Per modificare le impostazioni dei cookies clicca qui

SEI GIA' REGISTRATO? EFFETTUA ADESSO IL LOGIN.



ricordami per 365 giorni

HAI DIMENTICATO LA PASSWORD? CLICCA QUI

NON SEI ANCORA REGISTRATO ? CLICCA QUI E REGISTRATI !

Non ho mai finto....il nuovo libro di poesie di Monia Gaita

L'opera di Monia Gaita, la Leonessa della poesia italiana è suddivisa in tre sezioni. Una più bella e intrigante dell'altra. Saltano subito agli occhi le due poesie dedicate ai terremotati dell'Irpinia, nel 1980, la sua amatissima terra.

printDi :: 12 ottobre 2021 10:58
Non ho mai finto....il nuovo libro di poesie di Monia Gaita

(AGR) di Gianni Maritati

(dal periodico Prisma) Leonessa della poesia italiana e testimone lucida del nostro tempo, Monia Gaita ha dato alla luce la sua nuova raccolta di liriche intitolandola “Non ho mai finto”. La casa editrice è La Vita Felice, la stessa che pubblica altri poeti e poetesse di prim'ordine come Marco Onofrio, Lucianna Argentino, Cinzia Marulli, Rita Pacilio, Giuseppe Vetromile.

 
L'opera di Monia Gaita è suddivisa in tre sezioni: Il ciclo del sentire, Confluenze e A colloquio coi luoghi. Una più bella e intrigante dell'altra. Saltano subito agli occhi le due poesie dedicate ai terremotati dell'Irpinia, nel 1980, la sua amatissima terra. Due poesie che non a caso nel primo verso citano la tragedia delle case violate dalle potenti scosse, devastanti e impietose: “Fischiano i polmoni delle case” e “Respira ancora la cicatrice delle case”. Il luogo che dovrebbe essere sicuro e proteggerci, è diventato la tomba per centinaia di morti che ora “parlano” alla sua coscienza poetica e civile.

Ma l'ispirazione complessiva, in queste come in tutte le altre liriche della raccolta, sa di strappi verbali e di illuminazioni metaforiche improvvise. Il canto muove dalle esigenze imperiose di una verità senza sconti e dalla voglia di riscatto e di rinascita. Si avvolge al richiamo struggente delle proprie radici familiari e comunitarie. Le parole diventano epifanie d'inchiostro che trasmettono la sensazione dell'imprevedibilità della vita e la complessità del reale. L'io e il noi non hanno un confine preciso: la poesia Di Monia guarda dentro, nel profondo. E oltre.

Partecipa anche tu affinche' l'informazione vera e trasparente sia un bene per tutti

 
 
x

ATTENZIONE