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"L'ombra di Caravaggio" il film di Michele Placido racconta la vera anima del pittore

Le scandalose opere dell'artista e l'omicidio del nemico Ranuccio Tomassoni di cui si macchia, costringendolo a scappare da Roma, creano il presupposto per l'invenzione su cui si regge la trama del film: un misterioso "detective" viene incaricato dal Papa di investigare sulla vita di Caravaggio

printDi :: 13 novembre 2022 15:29
L'ombra di Caravaggio locandina film

L'ombra di Caravaggio locandina film

(AGR) di Max Morini

Chi conosce bene la storia di Caravaggio qua e là storcerà il naso per le concessioni e le reinvenzioni presenti nel film (una su tutte, assai improbabile, l'incontro in carcere con Giordano Bruno destinato al rogo che ormai ha perso il lume della ragione e parla in dialetto campano, anzi nolano), ma è pur sempre fiction "ispirata a " e comunque i meriti narrativi della pellicola sono superiori alle pecche. Il film di Michele Placido nelle sale dal 5 novembre ha già raccolto ampi consensi di ciritca e di pubblico.

Incredibilmente televisione e cinema nostrani hanno sempre concesso poco alla vita avventurosa e "maledetta" di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, nonostante fosse già di per sè un materiale narrativo appetibile: uno "sceneggiato", come si diceva allora, degli anni Sessanta con Gian Maria Volontè, ovviamente datato e una mini-serie tv con Alessio Boni nei panni di Caravaggio, piatta e oleografica, abbastanza recente.

Placido, con una buona tensione drammatica, riesce invece a raccontare per la prima volta la vera anima del pittore, al di là di luoghi comuni e clichè, un'anima sicuramente tormentata ma profondamente spirituale, cresciuta in Lombardia nella Riforma dal "basso" del Cardinale Borromeo, di cui troverà l'eco a Roma nell'apolostato di Filippo Neri a Santa Maria in Vallicella, la Chiesa Nuova. Su quell'apprendistato evangelico Merisi costruirà la sua rivoluzione pittorica del "vero", in cui gli ultimi, gli emarginati della società, sono i più degni a interpretare nelle sue tele santi e madonne, a cominciare dalla sua amante, la prostituta Lena Antognetti, madre di Dio per ben due volte nella "Madonna dei Palafrenieri" e in quella dei "Pellegrini".

Le scandalose opere dell'artista e l'omicidio del nemico Ranuccio Tomassoni di cui si macchia, costringendolo a scappare da Roma, creano il presupposto per l'invenzione su cui si regge la trama del film: un misterioso "detective" viene incaricato dal Papa di investigare sulla vita di Caravaggio; da questo dipenderà la possibilità della grazia e del ritorno del pittore. nella Città Eterna

Così, fra incastri e flash-back, il giallo colora le atmosfere caravaggesche della pellicola in cui, ovviamente, si alternano senza sosta buio, luce e "tableaux vivants" e in cui agisce una Chiesa violenta e persecutoria.
Sullo sfondo di una Roma poco santa e altrettanto violenta, ricostruita in studio, in cui scorre una sensualità spregiudicata che avvolge tutti, cardinali, nobili, artisti e miserabili.

E anche questo racconta bene Merisi, una personalità border-line ma che va inserita nei tempi in cui viveva, pieni di orrore e sangue, non a caso gli stessi in cui Shakesperare racconta le sue tragedie: forse è per questo che in una scena del film compare un Otello messo in scena su un palco popolare.
Riccardo Scamarcio, al di là della somiglianza fisica ( ma anche questa, finalmente, più realistica) si impegna al massimo per restituire la complessità del psicologica di Caravaggio e la consapevolezza arrogante del suo genio; accanto a lui Isabelle Huppert, Micaela Ramazzotti, Alessandro Haber e lo stesso Placido nel ruolo dei comprimari, a volte centrati, a volte più macchiettistici, altro limite della pellicola. E Louis Garrel nei panni dell' "ombra" che si distende lungo le sequenze del film e non dà tregua al pittore, fino al drammatico faccia a faccia finale.

Max Morini è un autore, scrittore e giornalista culturale; insieme al fratello Francesco dirige la Scuola di Scrittura “Pensieri e Parole” di Roma e dal 2017 ha pubblicato per Newton Compton cinque romanzi: "Nero Caravaggio", "Rosso Barocco", "Il giallo di Ponte Sisto", "Il mistero della casa delle civette", tutti della serie poliziesca "Le inchieste del libraio Ettore Misericordia", e il thriller storico "Mozart deve morire". https://maxmorini1964.wixsite.com/maxefrancescomorini

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