“L’Alice di Anzio…. il Festival del mare e delle tradizioni” racconta la leggenda della vela
Ogni epoca ha lasciato una traccia indelebile, confermando Anzio come culla di cultura marinara e luogo di continua innovazione. La vela, qui, non è solo uno sport: è un’identità locale, una scoperta


Sindaco Anzio Aurelio Lo Fazio con l'ass. al turismo Valentina Corrado ph©gianniloperfido
(AGR) testo e foto di Gianni Loperfido
Storia e tradizione marinara che vanno a braccetto con la gastronomia. Un binomio vincente. Oltre tremila, infatti, sono state le presenze accertate nella piazza centrale di Anzio lo scorso giovedì 25 settembre, tutti in fila agli stand gastronomici a gustare le alici ed a partecipare alla manifestazione evento: “L’alice di Anzio, festival del mare e delle tradizioni”.
Gli stand erano posizionati tra piazza Pia e piazza Garibaldi e sono rimasti aperti dalle 18 alle 23.
“Con questa iniziativa celebriamo l’identità più autentica della nostra città: il mare, la pesca e la cultura enogastronomica che hanno reso Anzio un punto di riferimento in Italia e nel mondo – ha scritto il sindaco di Anzio Aurelio Lo Fazio su facebook - Non è soltanto un’occasione di festa, ma anche un momento di condivisione e formazione, in cui la memoria storica si intreccia con il presente, valorizzando le nostre tradizioni e sostenendo le nuove generazioni che se ne fanno custodi. Ringrazio tutte le associazioni, i pescatori, i ristoratori e i giovani studenti che hanno contribuito con entusiasmo a rendere possibile questa iniziativa. Anzio, ancora una volta, mostra la sua capacità di unire comunità, cultura e qualità, offrendo a cittadini e visitatori un’esperienza unica”. Anzio e il mare sono dunque inseparabili. Fin dall’antichità, Antium capitale volsca, ebbe un legame fortissimo con il mare, la navigazione, la pesca e la vela: volle sfidare Roma ma venne sconfitta ma ricevette l’onore delle armi, alla fine della guerra i rostri delle navi affondate furono conservati nel Foro Romano, come simbolo e riconoscimento della potenza navale anziate.
Ancora oggi, a ricordarcelo, ci sono i resti della Villa Imperiale e il Porto neroniano, una struttura grandiosa d’età imperiale.
Successivamente, nel 1694, il porto voluto da papa Innocenzo XII segnò la rinascita dell’attuale Anzio. Il pontefice mantenne infatti la promessa fatta agli abitanti della città, dove era sbarcato per ripararsi da un fortunale che lo aveva sorpreso in mare e dal quale si era miracolosamente salvato.
Nei decenni successivi, Anzio conobbe nuove stagioni di splendore: durante il periodo Liberty si affermò come elegante e rinomata località balneare, dotata dei primi cantieri nautici e sede delle prime regate sportive.
Ogni epoca ha lasciato una traccia indelebile, confermando Anzio come culla di cultura marinara e luogo di continua innovazione. La vela, qui, non è solo uno sport: è un’identità locale, una scoperta
Dalle “manaidi”, infatti, le imbarcazioni a vela dei pescatori che le utilizzavano anche per gite turistiche affascinanti, agli scafi moderni da regata, si è sviluppata una tradizione che ha reso Anzio un centro velico riconosciuto in Italia e nel mondo.
Ad Anzio regate leggendarie, negli anni ’50 , le partenze e gli arrivi sono dati dalle terrazze dei circoli ai nuovi dinghy del talento anziate Guido Tulli, futuro campione europeo sui Lightning e per citare l’altura la Coppa Egidi, il 41° Parallelo, la Coppa Asteria. Una intensa attività velica con barche gloriose come Sirdhana, Mizar, Lanzerota, Prima Stella e Argeste.
I prestigiosi circoli velici – dal Reale Canottieri Tevere Remo, al Circolo della Vela di Roma, dalla Lega Navale Italiana, alla Sezione velica della Marina Militare e successivamente al Circolo Vela Anzio Tirrena e all’East-Bay Yachting Club – hanno formato generazioni di velisti e ospitato regate prestigiose, come la “Settimana Velica Internazionale”, che per ventisette anni porta Anzio al centro della vela olimpica internazionale, assieme alla Finn Gold Cup, i Mondiali Soling, gli Europei Snipe.
Qui vi arrivano timonieri straordinari: il danese Paul Elvstrom, pluricampione mondiale con due ori olimpici; l’ammiraglio Agostino Straulino, oro e argento olimpico, mitico comandante del Vespucci, Cino Ricci con il suo Giro d’Italia a vela, Mauro Pelaschier, il primo timoniere italiano in Coppa America, il neozelandese Russel Coutts, vincitore di cinque edizioni dell’America’s Cup e di recente, ospite del Circolo della Vela di Roma, la campionessa Caterina Marianna Banti, due ori olimpici con Ruggero Tita, sui Nacra 17 foil a Tokyo 2021 e Parigi 2024.
Da Anzio sono partite barche e uomini straordinari: dal designer di fama mondiale Lorenz Giles, ai progetti rivoluzionari dell’ingegner Carcano, geniale mente della Moto Guzzi che rivoluziona il concetto di barca con i suoi scafi leggeri a “V”, anche nella scelta dei nomi come Villanella, Vinca, Vanessa e il mitico Vihuela (12 nodi di velocità in bolina e 18 al lasco e in poppa nel Fastnet inglese del 1975).
Vengono costruiti nei Cantieri Gallinari con la stabilità di forma e non di peso. Come pure le vittoriose gare di motonautica con le famose carene di Sonny Levi del Cantiere Canav che dettero notorietà internazionale alla città e restano scolpite nella memoria.
Ma la storia nautica di Anzio non si ferma alle regate. C’è anche l’epopea dell’esplorazione con le imprese antartiche del comandante Giovanni Ajmone-Cat e la sua feluca San Giuseppe Due, che si spinge al polo sud con la prima spedizione italiana a vele latine. È un’impresa che nasce e si compie con il cuore e lo spirito di Anzio dove fu poi istituito un piccolo Museo Marittimo dell’Antartide.
Oggi, la tradizione continua. I nostri mari ospitano campionati invernali di derive e d’altura, dai Laser ai J24 fino al prossimo Campionato Italiano SB20 il 28-30 novembre in collaborazione col il Nettuno Yacht Club, presente il costruttore Luca Devoti, medaglia d’argento olimpica a Sidney 2000
E con orgoglio personale ricordiamo il collegamento telefonico avuto con il comandante della Nave Vespucci, il C.V. Giuseppe Lai il 12 ottobre 2024, in occasione del 75° anniversario del Circolo della Vela di Roma, che ci ha raccontato l’epico passaggio a vela di Capo Horn nel loro giro del mondo 2023-2025.
Per l’occasione, è stata presentata anche la ristampa del volume Sull'Amerigo Vespucci 500 anni dopo Colombo - Diario Telematico di Bordo, di Gianni Loperfido, edito dal Museo della Stampa, una viva testimonianza della vita di bordo durante le Colombiadi del 1992 vissute in 80 giorni di navigazione da Genova a New York dall’autore.
La nautica, insieme alla pesca e ai collegamenti marittimi resta motore vitale per l’economia e per il turismo di Anzio. È una risorsa che crea lavoro, cultura e comunità. Per questo la città guarda con speranza a un porto rinnovato, moderno e integrato con il tessuto urbano, capace di restituire ad Anzio il ruolo di “ombelico della vela” del mediterraneo. Questa è Anzio: città di storia, di pesca, di nautica, di porti e di avventure. Una città che ha sempre trovato nel mare la sua forza e che nel mare continuerà a guardare il proprio futuro.