Giardini della Filarmonica, una giornata dedicata alla cultura iraniana
Domani 26 giugno sarà sempre ricca di spunti e riflessioni la giornata dei Giardini della Filarmonica, festival estivo dell’Accademia Filarmonica Romana, dedicata alla cultura iraniana. In programma: mostre, presentazioni libri, concerti e spettacoli con il patrocinio di Amnesty International Italia
Sadaf Baghbani
(AGR) Con il patrocinio di Amnesty International Italia, mercoledì 26 giugno la giornata si apre con l’inaugurazione della mostra fotografica in Sala Affreschi (ore 18) della giovane artista iraniana Helia Khajehvandi e dell’italiana Anita Roscini. “In-dicibile e In-visibile” questo il titolo dell’esposizione a cura di Bahar Hamze Pour, rappresenta due visioni intimamente profonde del corpo umano attraverso l'obiettivo di due artiste. Una attraverso una serie di autofotografie, affronta le profonde ombre dell'animo umano, sovrapponendo corpi e ombre in un movimento audace verso la comprensione e l'accettazione di sé stessi, l'altra esplora il corpo umano trasformando le sue autofotografie in incisioni attraverso la tecnica della fotoincisione.
Alle 18.30 segue in Sala Affreschi la presentazione dell’ultimo libro dell’attivista Premio Nobel per la Pace 2023 Narges Mohammadi, Più ci richiudono più diventiamo forti (Mondadori, 2024). Intervengono Parisa Nazari del Movimento Donna Vita Libertà, Zahra Toufigh Asri dell’Associazione Donne Libere Iraniane, Tina Marinari di Amnesty International Italia e Marta Allevato scrittrice e giornalista AGI.
Arrestata 12 volte, condannata complessivamente a 30 anni di carcere, oltre alle tante frustate, Narges Mohammadi ad oggi ancora in carcere, è una delle voci più potenti del popolo iraniano. Il libro è una forte testimonianza di resistenza. A emergere è una fotografia terrificante della vita nelle carceri iraniane, dove i prigionieri politici e gli attivisti vengono sottoposti a condizioni estreme, isolamento totale e «tortura bianca», una disumana forma di detenzione usata in maniera pervasiva in Iran che sottrae alla persona ogni stimolo sensoriale per lunghi periodi. In queste pagine Mohammadi raccoglie le interviste a dodici donne detenute come lei, donne che hanno sollevato la testa di fronte al regime islamico, che si sono battute per la libertà e la democrazia, o che sono state incarcerate con accuse infondate.
Ashkan Khatibi, famoso attore e regista iraniano, è stato costretto a lasciare il suo paese, scegliendo Milano come città di adozione. Il suo ultimo spettacolo Le mie tre sorelle è andato in scena per la prima volta lo scorso aprile al Teatro Franco Parenti di Milano e viene ripreso in occasione del Festival dell’Accademia Filarmonica Romana (Sala Casella, ore 20). Rappresentazione teatrale con canzoni rap e musica classica iraniana, racconta la storia vera di Sadaf Baghbani, giovane donna e attrice iraniana che durante una manifestazione del movimento “Donna, Vita, Libertà”, nel 2022, è stata colpita da 150 pallini di piombo. Anche lei rifugiatasi a Milano, ha realizzato il suo sogno di essere attrice in Italia con la pièce di Khatibi, ed è attesa con un cast di altri attori e cantanti sul palco della Filarmonica. Con uno sguardo alle Tre sorelle di Čechov e attraverso la narrazione di Sadaf e le sue sorelle, Khatibi porta così in scena da una nuova prospettiva la tragedia delle brutalità sistematiche in atto contro le donne in Iran a distanza di circa due anni da quando ha dovuto lasciare il proprio Paese per essersi opposto al regime.
La giornata si conclude nei Giardini (ore 21.30) con il concerto di Solmaz Peymaei, cantante iraniana che nella sua terra d’origine non ha mai potuto cantare in pubblico solo per il fatto di essere una donna. È per la prima volta in Italia con una rilettura di alcune canzoni popolari della tradizione musicale persiana “contaminata” dalla musica occidentale, in particolare il jazz. Nel 2019 Solmaz ha prodotto il suo primo album, realizzato con il patrocinio della provincia dell'Ontario in Canada, con contenuti pacifisti riguardanti le donne e la guerra in chiave poetica. L’album contiene canzoni in persiano e in inglese, alcune delle quali verranno eseguite nel concerto.
Il progetto I Giardini della Filarmonica, promosso da Roma Capitale - Assessorato alla Cultura, è vincitore dell'Avviso Pubblico biennale “Estate Romana 2023-2024”, curato dal Dipartimento Attività Culturali ed è realizzato in collaborazione con SIAE.
LA STORIA DI SADAF BAGHBANI
Nel 2022 durante il periodo delle proteste in Iran, la giovane attrice Sadaf Baghbani è stata ferita in Iran durante una manifestazione del movimento Donna Vita Libertà. Era con amiche e amici il 4 novembre alla cerimonia dei quaranta giorni per la morte di Hadis Najafi, una delle giovani attiviste che a soli 20 anni ha perso la vita per difendere i propri diritti e la propria libertà. Si trovavano a Karaj, a quaranta chilometri da Teheran. Tantissimi manifestanti, migliaia, le donne senza velo, coraggiose e determinate, ma anche tantissime guardie che per spargere la manifestazione hanno iniziato improvvisamente a sparare.
Sadaf cade a terra ferita, inizialmente pensa a delle pietre lanciate contro, solo dopo si accorge che è stata colpita da proiettili, pallini di piombo, tantissimi, quasi 150, che le si sono conficcati nel corpo. Insanguinata, soccorsa da un uomo, raggiunta dalla madre, è stata portata in una clinica privata (nell’ospedale pubblico sarebbe stata denunciata alle autorità), ma il medico che l’aveva presa in cura ha preferito non terminare l'operazione e l’ha mandata a casa.
I pallini neri li aveva ovunque: volto, torace, braccia, cosce. Ancora oggi ci sono, nonostante abbia già subito interventi per asportarli. I proiettili si spostano nel suo corpo, alcuni sono vicini a parti vitali, inoltre avere piombo nel corpo vuol dire avvelenarsi lentamente.
Alla fine, nel gennaio 2024 difronte a una situazione divenuta insostenibile politicamente, ma anche per la sua salute, ha dovuto lasciare Teheran e con l’aiuto del regista Ashkan Khatibi è riuscita ad arrivare a Milano. Grazie anche al traduttore Michele Marelli è riuscita a ottenere un visto di studio. L’inizio è stato difficilissimo “mi sono sentita come quando mi hanno sparato” ha raccontato alla stampa. Poi è andata meglio, ha trovato degli amici e ha iniziato a recitare liberamente. L'8 marzo, a Roma, durante il festival "Obiettivo 5" del Corriere della Sera, per la prima volta è salita sul palco. A Teheran faceva parte di una rete di teatri underground: “Ci davamo appuntamento negli scantinati, nei parcheggi e mettevamo in scena i nostri spettacoli come volevamo. Ma la libertà è un'altra cosa”.
I luoghi del festival: Giardini, Sala Casella dell’Accademia Filarmonica Romana (via Flaminia 118, Roma)
mercoledì 26 giugno
GIORNATA DELLA CULTURA IRANIANA
Donna vita libertà
SALA AFFRESCHI
ore 18
INAUGURAZIONE MOSTRA FOTOGRAFICA
“IN-DICIBILE E IN-VISIBILE”
Helia Khajehvandi, Anita Roscini
a cura di Bahar Hamze Pour
ore 18.30
PRESENTAZIONE DEL LIBRO
“PIU’ CI RINCHIUDONO PIU’ DIVENTIAMO FORTI”
di Narges Mohammadi
Premio Nobel per la Pace 2023
con Parisa Nazari Movimento Donna Vita Libertà - Zahra Toufigh Asri Associazione Donne Libere Iraniane - Tina Marinari Amnesty International Italia - Marta Allevato scrittrice e giornalista AGI
SALA CASELLA | ore 20
LE MIE TRE SORELLE
Spettacolo di teatro e musica scritto e diretto da Ashkan Khatibi
Ashkan Khatibi sceneggiatura e regia
con Sadaf Baghbani, Saba Poori, Nazanin Aban, Taher Nikkhah
Sahba Khalili Amiri cantante
Taher Nikkhah scenografia
Delshad Marsous costumi
Assistente scenografia Shahab Behzadi
Traduzione dal persiano Michele Marelli
Alma, Ava e Negar assistenti di scena
GIARDINI | ore 21.30
GLI ECHI DELLA RINASCITA
concerto di musica classica
e contemporanea persiana
Solmaz Peymaei voce
Babak Taghikhani pianoforte
Hamid Mohsenipour percussioni e flauto
Navid Mohsenipour oboe
foto da comunicato stampa