Colpo basso al Manfredi

Una commedia brillante dai ritmi frenetici che però, come in tutti i testi di Gianni Clementi, lascia spazio anche a importanti riflessioni. Giulio, un ragazzo esile e di buona famiglia piuttosto refrattario alla violenza fisica e morale ma deciso a fortificare fisico e spirito, si presenta alla “Gladius”, una palestra di periferia, chiedendo lezioni di boxe a Cesare, l’allenatore/gestore che è intento a preparare Yussuf, un ragazzo africano dal fisico possente da poco in Italia. L’allenatore Cesare recluta ragazzi immigrati e li allena per farli diventare pugili, “aggiusta” incontri per lucrare sulle scommesse e organizza anche match clandestini.
Ma è anche un uomo solo: non ha figli e conduce un’esistenza fondata sull’arte di arrangiarsi. Dal canto suo, Giulio, nel rapporto rozzo e immediato con Cesare, scopre aspetti sconosciuti di sé stesso mentre Yussuf tenta disperatamente di farsi largo nel mondo un po’ deludente in cui ha cercato rifugio. L’incontro/scontro “pugilistico” tra i tre innesca situazioni comicissime e paradossali. Sembra infatti nascere fra persone così sideralmente distanti una grande amicizia ma quando Giulio rivela la sua vera identità inizia l’ultimo, decisivo ed esilarante round.