A Mario Rosati, l'omaggio del mondo dell'arte
La Galleria Artheka 32 di Ostia Lido dedica un’ampia e bella Retrospettiva al Maestro Rosati, fiore all’occhiello e decano dell’arte lidense con molte opere esposte in Italia e all’estero. Artista controcorrente ha fatto del mondo pasoliniano la sua ispirazione centrale.
Pasolini opera di Mario Rosati
(AGR) di Gianni Maritati
Si spazia negli ultimi decenni a cavallo fra Novecento e Duemila ma lo stile è sempre quello, forte, coerente e originale, di Mario Rosati, artista controcorrente che ha fatto del mondo pasoliniano la sua ispirazione centrale. La Galleria Artheka 32 di Ostia Lido dedica un’ampia e bella Retrospettiva al Maestro Rosati, fiore all’occhiello e decano dell’arte lidense con molte opere esposte in Italia e all’estero. Autore del monumento funebre a Pier Paolo Pasolini, che all’Idroscalo di Ostia ricorda l’uccisione del poeta-regista nel 1975 e di cui ricorrono in questo 2022 i cento anni dalla nascita, Rosati ha visto in lui il suo costante punto di riferimento umano, artistico e intellettuale. Lo ha anche conosciuto quando abitava con la sua famiglia a Torpignattara e qualche anno fa gli ha dedicato un bel libro di memorie. Rosati ha voluto perciò trasferire nelle sue tele i volti, le storie e le sofferenze del sottoproletariato urbano, fra emarginazione sociale, povertà culturale, miseria e smarrimento esistenziale. “Scegliendo spesso tele di grande misura, - spiega l’artista – il messaggio è più gridato, più urlato”.
In questa prospettiva, le opere figurative di Mario Rosati esaltano la dignità umana e condannano ogni forma di violenza e sopraffazione, specie quando il potere la esercita nei confronti degli innocenti e degli indifesi. “Ho 86 anni – rivela Rosati – ma l’arte rende giovani, ti fa rimanere idealista e combattivo”.