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A Mario Rosati, l'omaggio del mondo dell'arte

La Galleria Artheka 32 di Ostia Lido dedica un’ampia e bella Retrospettiva al Maestro Rosati, fiore all’occhiello e decano dell’arte lidense con molte opere esposte in Italia e all’estero. Artista controcorrente ha fatto del mondo pasoliniano la sua ispirazione centrale.

printDi :: 16 giugno 2022 09:42
Pasolini opera di Mario Rosati

Pasolini opera di Mario Rosati

(AGR) di Gianni Maritati

Si spazia negli ultimi decenni a cavallo fra Novecento e Duemila ma lo stile è sempre quello, forte, coerente e originale, di Mario Rosati, artista controcorrente che ha fatto del mondo pasoliniano la sua ispirazione centrale. La Galleria Artheka 32 di Ostia Lido dedica un’ampia e bella Retrospettiva al Maestro Rosati, fiore all’occhiello e decano dell’arte lidense con molte opere esposte in Italia e all’estero. Autore del monumento funebre a Pier Paolo Pasolini, che all’Idroscalo di Ostia ricorda l’uccisione del poeta-regista nel 1975 e di cui ricorrono in questo 2022 i cento anni dalla nascita, Rosati ha visto in lui il suo costante punto di riferimento umano, artistico e intellettuale. Lo ha anche conosciuto quando abitava con la sua famiglia a Torpignattara e qualche anno fa gli ha dedicato un bel libro di memorie. Rosati ha voluto perciò trasferire nelle sue tele i volti, le storie e le sofferenze del sottoproletariato urbano, fra emarginazione sociale, povertà culturale, miseria e smarrimento esistenziale. “Scegliendo spesso tele di grande misura, - spiega l’artista – il messaggio è più gridato, più urlato”.

Rosati, soprattutto, ha voluto trasmettere con le sue opere l’amore per la verità e la giustizia, la fatica di vivere degli umili e degli ultimi, la battaglia contro le ipocrisie e i pregiudizi sociali. Il rosso e il blu sono i suoi colori preferiti, perché – dice – “meglio di altri esprimono i tormenti interiori e la ricerca spasmodica dell’altro, di un mondo più giusto e tollerante”.

In questa prospettiva, le opere figurative di Mario Rosati esaltano la dignità umana e condannano ogni forma di violenza e sopraffazione, specie quando il potere la esercita nei confronti degli innocenti e degli indifesi. “Ho 86 anni – rivela Rosati – ma l’arte rende giovani, ti fa rimanere idealista e combattivo”.


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