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X Municipio, furti all'Ufficio reperti del Commissariato, rinviata a giudizio poliziotta

Chiesto per l'agente il rinvio a giudizio. La donna sospesa dal servizio si appropriava dei beni, denaro, gioielli, carte di credito, sottoposti a sequestro e li rivendeva o utilizzava i bancomat per prelevamenti o riscuotere la pensione.

printDi :: 10 dicembre 2020 18:46
X Municipio, furti all'Ufficio reperti del Commissariato, rinviata a giudizio poliziotta

(AGR) Una poliziotta disonesta incastrata dalla procura dovrà restituire il maltolto alle sue vittime (almeno 50 mila euro). Si tratta di denaro e gioielli sottratti e rivenduti sul mercato, beni sottoposti a sequestro giudiziario che invece di essere custoditi sarebbero stati rubati. A questa conclusione è arrivato il pubblico ministero Claudia Terracina che per l’agente, in servizio negli anni scorsi al Decimo commissariato e sospesa dal servizio, ha chiesto il rinvio a giudizio per peculato.

La storia risale ad alcuni anni fa e secondo quanto stabilito dal pm la poliziotta si sarebbe resa protagonista di decine di furti nell’ufficio reperti dove ha operato per circa tre anni. Oltre ad “intascare” soldi sequestrati ed a rivendere oro e monili, “scomparsi” dall’ufficio, la poliziotta avrebbe utilizzato anche il bancomat di persone decedute. Almeno due i casi accertati: nel primo avrebbe riscosso in maniera indebita la pensione di una signora anziana straniera deceduta, utilizzando il bancomat ed i documenti della donna. Lo stesso avrebbe fatto con il bancomat di un uomo deceduto in spiaggia che in attesa di essere riconsegnato agli eredi era stato consegnato all’ufficio reperti. Trovato tra i documenti il numero del pin avrebbe effettuato un prelevamento di circa 250 euro. Scoperta è stata sospesa dal servizio ed ora, rinviata a giudizio dal pm ha chiesto, per avere una pena più lieve, il ricorso al rito abbreviato.

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