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Sequestrati sei depositi di autodemolizioni per rifiuti pericolosi, truffe e simulazioni reato

Maxi-sequestro oggi a Roma di alcuni depositi di autodemolitori. Carabinieri e Polizia locale, con il supporto dell'Arpa hanno effettuato il blitz e sequestrati anche 15 carri-gru. Le indagini partite dalle mancate autorizzazioni amministrative

printDi :: 16 dicembre 2020 21:01
Sequestrati sei depositi di autodemolizioni per rifiuti pericolosi, truffe e simulazioni reato

(AGR) Sequestrati sei impianti di autodemolizione e 15 carri-attrezzi, a carico di 16 diverse aziende di Roma e Fiumicino, 38 sono gli indagati che devono rispondere, a vario titolo, di reati ambientali relativi alla gestione illecita di rifiuti pericolosi, ma nell’indagine che ha portato al sequestro c’è anche il filone delle truffe assicurative e simulazioni di reato, oltre alla demolizione di veicoli oggetto di successiva denuncia di furto.

Questa mattina, infatti, i militari del gruppo Carabinieri Forestale e del Nipaaf di Roma, la Polizia Locale di Roma Capitale e la Polizia Locale della Città Metropolitana di Roma Capitale, con la collaborazione del Gruppo Carabinieri di Roma – Compagnia Roma Eur e del Reparto Aeromobili Carabinieri e con il supporto tecnico di Arpa Lazio, hanno dato esecuzione alle misure cautelari disposte dal GIP di Roma.

 
Si tratta di sei diversi impianti in località Laurentina – Acqua Acetosa Ostiense. L’attività nasce dalle verifiche, a carico degli impianti di autodemolizione, per lo più privi di autorizzazione per mancanza dei requisiti essenziali ai fini del rilascio. Il lavoro congiunto delle diverse forze di polizia ha consentito, infatti, di accertare come gli impianti operassero in assenza di titoli abilitativi validi, occupando con rifiuti pericolosi aree aperte al pubblico transito e senza rispettare i minimi criteri ambientali previsti dalla norma speciale.

Le indagini hanno inoltre evidenziato circostanze in cui ai veicoli fuori uso non venivano neanche svuotati i serbatoi di benzina né di altri componenti pericolose e gestiti in totale spregio della sicurezza ambientale. Le misure adottate hanno determinato l’interruzione dell’attività illecita e l’avvio di tutta la complessa fase di bonifica dei siti e del recupero ambientale dell’area.

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