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Scuola, ma la Didattica a distanza funziona?

printDi :: 08 aprile 2020 21:48
Scuola, ma la Didattica a distanza funziona?

Scuola, ma la Didattica a distanza funziona?

(AGR) Mentre tra la ministra Azzolina e le Regioni è ormai scontro aperto, dopo la videoconferenza del 7 aprile, da più parti si riflette sull'uso della Didattica a distanza. Una prima indagine sul campo è stata effettuata dalla Cisl Scuola su un campione di 2600 Istituti italiani che rappresenta circa il 30% delle scuole presenti sul territorio nazionale. Ebbene, i numeri raccolti dal sindacato, evidenziano una diffusione pressoché generalizzata della Dad, anche se purtroppo l'impegno profuso dai professori con carichi di impegno non indifferenti «che purtroppo rischiano di essere in parte vanificati dalle criticità sul versante delle dotazioni strumentali e infrastrutturali di cui dispongono le famiglie». Scrive nella nota introduttiva Maddalena Gissi segretaria generale Cisl Scuola:«I dati fanno giustizia di qualche commento superficiale e ci dicono con quanta generosità e quanta dedizione il mondo della scuola stia facendo oggi la sua parte».

Nelle pagine del questionario più volte le risposte dei docenti chiamano in causa «la frequente carenza di efficaci dotazioni strumentali e infrastrutturali» e segnalano l’esistenza di problemi legati «sia alle difficoltà di connessione, sia alla disponibilità di strumentazione». Siamo di fronte al “divario digitale” che rischia di annullare «il grande lavoro svolto dalle nostre scuole» commentano dalla Cisl.

 
Altro tema caldo è quello dell’impegno richiesto ai docenti. Le risposte anche qui non lasciano dubbi: l'impegno di lavoro risulta superiore a quello richiesto per l’attività ordinaria per l’87,3% degli intervistati. Solo il 10,8% lo considera invariato, a fronte di un 2,1% che lo considera diminuito. Quantificato in ore «il carico orario settimanale è, secondo il 64% degli intervistati, superiore alle 25 ore settimanali, mentre per il 24% dei casi invece viene rilevato un orario delle lezioni corrispondente a quello ordinario».

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