Scandalo alla Roma: licenziata una dipendente dopo la divulgazione di un suo video intimo
Sambruni e Verni: decisione assurda. Vicinanza alla donna licenziata
Foto di repertorio:Sambruni e Verni,durante una iniziativa svoltasi al Parlamento Europeo nel 2019,contro la violenza di genere.
(AGR) "Abbiamo appreso con sconcerto quanto riportato in un comunicato stampa, secondo cui l'associazione sportiva Roma avrebbe deciso di licenziare una sua dipendente, a seguito della divulgazione di un suo video intimo che, la stessa, custodiva sul suo cellulare, prestato ad un calciatore della "Primavera" della squadra capitolina e fatto circolare da quest'ultimo, all'insaputa della predetta."
Così, in un comunicato congiunto, Antonella Sambruni, presidente della Rete Civica delle Donne, e l'avvocato Marco Valerio Verni, titolare dell'omonimo studio legale internazionale, due realtà che, anche in sinergia tra di loro, sono da tempo impegnate, tra l'altro, nel contrasto alla violenza di genere.
"Se fosse vero - proseguono i due - quanto riportato dalla stampa, sarebbe curioso conoscere le motivazioni profonde di una scelta che, stando alle apparenze, sarebbe davvero inspiegabile, dal momento che, la logica giuridica e del buon senso avrebbe suggerito il contrario: ossia, di cacciare, semmai, l'improvvido calciatore e tutelare, in ogni sede, la dipendente in questione. Riteniamo, infatti, che, ognuno di noi, abbia il diritto di veder conservata la propria sfera di libertà e riservatezza che, invece, in tale circostanza, sembrerebbe stata gravemente violata dal giovane in questione che, dopo aver chiesto in prestito il cellulare a questa signora, per fare una telefonata, si sarebbe invece messo a "spulciare" tra le foto ed i video presenti su di esso, fino a trovarne uno, appunto, intimo, divulgandolo, poi, a terze parti. Con la conseguenza che esso sarebbe diventato subito "virale" a Trigoria, quartier generale della Roma Calcio, con le ovvie conseguenze del caso."
"Ma, come detto - concludono i due - se le cose stanno veramente così, la decisione presa dal management giallorosso è assurda e non possiamo che augurarci che la donna in questione, a cui va la nostra vicinanza, possa fare valere le sue ragioni in ambito giudiziario, qualora la società capitolina non ritorni sui suoi passi."