Roma, viola il divieto di avvicinamento alla sua ex, ai domiciliari 38enne
I poliziotti, a seguito di accertamenti in merito ai dati relativi al braccialetto elettronico che aveva il 38enne, hanno constatato, mediante apposito portale, che lo stesso aveva violato la prescrizione in merito al divieto di avvicinarsi alla sua ex e alla sua abitazione a meno di 500 metri.
(AGR) Gli agenti della Polizia di Stato del I Distretto Trevi Campo-Marzio hanno tratto in arresto un 38enne per aver violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della ex fidanzata.
Nello specifico, i poliziotti, a seguito di accertamenti in merito ai dati relativi al braccialetto elettronico che aveva il 38enne, hanno constatato, mediante apposito portale, che lo stesso aveva violato la prescrizione in merito al divieto di avvicinarsi alla sua ex e alla sua abitazione a meno di 500 metri.
In particolare, la donna, a giugno scorso, ha troncato una breve relazione avuta con l’uomo poiché lo stesso la infastidiva continuamente con messaggi e telefonate sostenendo che la stessa intrattenesse relazioni parallele con altri uomini. La donna, stanca di questa ossessione del 38enne nei suoi confronti, ha deciso di comunicargli di non voler più stare con lui e, a quel punto, l’uomo, su tutte le furie, ha iniziato a insultarla per poi aggredirla fisicamente. In quel frangente, gli agenti lo hanno tratto in arresto per il reato di atti persecutori e l’Autorità Giudiziaria ha disposto per il 38enne la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Pertanto, il 38enne è stato nuovamente arrestato poiché gravemente indiziato di aver violato la misura cui era sottoposto; in questa circostanza, l’uomo è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
Ad ogni modo l’indagato è da ritenere presunto innocente, in considerazione dell’attuale fase del procedimento ovvero quella delle indagini preliminari, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.