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Roma Tor Bella Monaca, in un appartamento abbandonato aveva il laboratorio per la droga ed un arsenale di armi, in manette 25enne

Gli agenti della Squadra Mobile hanno aspettato che il pusheer 25enne entrasse nell’appartamento disabitato e lo hanno atteso, mentre, dopo essersi rifornito, stava per scendere in piazza. Nella giacca, nascondeva 600 grammi di cocaina e 300 euro. Ritrovata anche una pistola e due fucili

printDi :: 07 giugno 2025 20:12
Roma Tor Bella Monaca, in un appartamento abbandonato aveva il laboratorio per la droga ed un arsenale di armi, in manette 25enne

(AGR) Tra muri scrostati, ruggine e nidi di rondini, nascondeva un vero e proprio rifugio adibito alla lavorazione e al confezionamento della droga, oltre che ad arsenale di armi rubate.

A fare uscire “dal guscio” un venticinquenne romano, sono stati gli investigatori della Squadra Mobile della VI Sezione “Contrasto crimine diffuso”, meglio conosciuti come “Falchi”, che, nel loro costante monitoraggio delle piazze di spaccio della Capitale, avevano già da tempo individuato nel ragazzo, colui che gestiva un giro di consegne “a mano” di droga nel quartiere di Tor Bella Monaca.

 
Lo stop è arrivato qualche giorno fa, quando i poliziotti avevano ormai ben chiari i strani movimenti giornalieri del ragazzo: dalla piazza antistante ad una palazzina in via dell’Archeologia, fino ad un appartamento disabitato sito al quinto piano dello stabile, da dove usciva poco dopo, per riprendere il suo posto in prima fila nella piazza.

Ieri sera, gli agenti della Squadra Mobile hanno aspettato che il ragazzo si addentrasse nell’appartamento disabitato per qualche secondo e lo hanno atteso sull’uscio, mentre, dopo essersi rifornito, stava per scendere nella piazza.

A quel punto è scattato il blitz degli investigatori. All’interno della giacca, nascondeva diverse buste di cocaina per un peso complessivo di 600 grammi, pronte per la “messa in strada”, oltre a circa 300 euro in banconote di piccolo taglio.

All’interno dell’appartamento, invece, gli investigatori hanno trovato una cucina “da campo” per preparare le dosi giornaliere di cocaina con tutto il kit per il confezionamento sottovuoto, oltre a dieci panetti di hashish per un valore complessivo di circa 1000 grammi.

L’altra stanza era adibita a bunker: nel nascondiglio, c’erano una pistola tipo revolver calibro 357 magnum, due pistole semiautomatiche beretta calibro 6.35, una glock 17 e due fucili automatici con tanto di cannocchiale, oltre alle relative cartucce per il munizionamento.

I successivi riscontri incrociati hanno consentito di appurare la provenienza furtiva di alcune delle armi sequestrate, mentre sono in corso ulteriori accertamenti per verificare la provenienza delle pistole beretta, risultate non censite in banca dati, e, pertanto, da considerarsi come “armi clandestine”.

Al termine degli accertamenti, il venticinquenne, con precedenti specifici, è stato arrestato perché gravemente indiziato del reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e per la detenzione illegale delle armi comuni da sparo.

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi  presunto  innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

La Procura di Roma ha chiesto ed ottenuto la convalida dell’arresto contestando al venticinquenne la violazione della normativa sugli stupefacenti e della legge sulle armi.

Si precisa che le evidenze informative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, l’indagato è da ritenersi presunto innocente fino ad accertamento definitivo con sentenza irrevocabile.

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