Roma, titolare di un night club ai domiciliari per sfruttamento della prostituzione ed evasione fiscale
La Guardia di Finanza e la Polizia questa mattina hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare ed un decreto di sequestro preventivo di bene mobili ed immobili per oltre 500 mila euro emessi per i reati di sfruttamento della prostituziione ed evasione fiscale.


Polizia volante intervenuta
(AGR) Coordinati dai magistrati della Procura della Repubblica di Roma, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma, unitamente a personale della sezione di PG della Polizia di Stato, hanno dato esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le indagini preliminari che ha disposto gli arresti domiciliari, nonché ad un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente di beni mobili e immobili per oltre 500.000 euro, nei confronti del gestore di un noto night club della Capitale.
All’indagato, per il quale sussiste la presunzione di innocenza fino al giudizio definitivo, sono stati contestati, sulla base di elementi probatori acquisiti nel corso delle indagini preliminari, condotte integranti lo sfruttamento della prostituzione nonché i reati tributari di omessa dichiarazione ai fini I.V.A. e di infedele dichiarazione.
Alla luce di tali elementi, si è dato avvio ad un’attività di videosorveglianza che ha permesso di appurare, all’interno dei locali dell’associazione culturale, un grave quadro indiziario a carico del gestore in relazione ai reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.
Ulteriori approfondimenti permettevano di qualificare la medesima associazione culturale come attività imprenditoriale, con il conseguente necessario assoggettamento a tassazione dei ricavi, che erano invece mascherati come “quote associative”.Si precisa, infine, che la presunzione di innocenza è garantita e la colpevolezza delle persone coinvolte sarà accertata solo con una sentenza definitiva. Il procedimento è attualmente nella fase delle indagini preliminari.Quanto sopra, infatti, si comunica, nel rispetto dell’ indagato da ritenersi presunto innocente, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.