Roma: stop ai fuochi artificiali fino al 6 gennaio, i pirotecnici: "così si favorisce il mercato nero"
Dalla mezzanotte di Capodanno fino a quella del 6 gennaio saranno vietati i fuochi artificiali in tutta la città. La sindaca Raggi ha firmato ieri l'ordinanza. Multe in arrivo per i trasgressori fino a 500 euro. I Pirotecnici: aumenterà il mercato illegale


(AGR) Roma si sveglia con il divieto all’uso di fuochi artificiali, in particolare razzi e petardi. Un divieto che parte ufficialmente dalla mezzanotte del 31 dicembre per protrarsi sino alla mezzanotte del 6 gennaio. Multe fino a 500 euro e sequestro amministrativo del materiale esplodente per chi contravviene al divieto. Sono esclusi dal divieto bengala, fontane colorate, bacchette scintillanti, trottole e girandole luminose. Una decisione motivata dalla sindaca Raggi quale garanzia civica e contro l’inquinamento provocato dall’accensione di migliaia di fuochi. “Il nostro obiettivo è garantire la sicurezza dei cittadini, tanto più in un momento già critico per i nostri ospedali, alle prese con l’emergenza sanitaria. I fuochi artificiali rappresentano un rischio per i cittadini, per adulti e soprattutto per i minori. Inoltre persiste il rischio che provochino incendi e roghi, oltre che danni al nostro patrimonio artistico. Non da ultimo, le esplosioni hanno ripercussioni negative sugli animali” . Una decisione che assesta un duro colpo ai Pirotecnici che proprio dai festeggiamenti di capodanno si aspettavano una boccata d’ossigeno per le imprese del settore.
"A poche ora dalla notte di San Silvestro abbiamo appreso con rammarico che la sindaca di Roma, in spregio a quanto già deciso dal Tar del Lazio nel 2016 e dal Consiglio di Stato, ha deciso di emanare l'ordinanza che vieta l'uso dei fuochi d'artificio nelle prossime ore. Un atto grave che segnala una mancanza di rispetto della Raggi verso le Istituzioni e che rischia di alimentare il mercato abusivo dei fuochi pirotecnici che mette in pericolo la vita di tanti romani. Averlo deciso all'ultimo minuto rende inoltre impossibile inoltrare un ricorso. Una decisione beffarda contro migliaia di lavoratori del settore". A denunciarlo in una nota è stato Nobile Viviano, presidente di Asspi, Associazione Pirotecnica Italiana, settore che raccoglie oltre 2mila aziende e diecimila lavoratori."Il Tar del Lazio e della Lombardia e successivamente il Consiglio di Stato, infatti, hanno giudicato illegittimo l'uso dell'ordinanza su una materia che non rientra nell'emergenza e nell'imprevedibilità, come richiederebbe appunto l'ordinanza sindacale", spiega Viviano. Quello che rammarica "è che allo stato attuale nessun Dpcm contiene divieti sulla vendita e sull'uso dei fuochi d'artificio e queste iniziative dei sindaci, oltre ad alimentare confusione nella cittadinanza e ingenti danni economici agli operatori del settore, aumenteranno il mercato illegale e conseguentemente i rischi per coloro che utilizzeranno prodotti non certificati come quelli venduti dal mercato abusivo".