Roma, presi due pusher al Casilino, grazie all'App YouPol
In un palazzo è stato notato un via vai di tossicodipendenti, qualcuno in maniera anomala ha segnalato alla Polizia attraverso l'App quanto accadeva e gli agenti si sono appostati e documentato le vendite di droga per intervenire e bloccare in fragranza i due pusher
Polizia l'uso dell'App Youpol ha consentito l'arresto di due spacciatori
(AGR) L’app YouPol della Polizia di Stato, nata per segnalare -anche in forma anonima- episodi di spaccio, disagio giovanile, bullismo e poi estesa anche ai reati che investono la sfera familiare, ancora una volta ha permesso di far scoprire una base di spaccio in zona Casilino.
Un continuo via vai di tossicodipendenti, davanti a un palazzo nel quartiere di Torre Maura: questa la segnalazione che i residenti avevano inviato alla sala operativa della questura e che ha dato il via alle indagini condotte dagli agenti del VI Distretto Casilino.
È proprio davanti ad un locale di Torre Maura che i poliziotti hanno intercettato i movimenti sospetti di un ragazzo poco più che maggiorenne. Il giovane, dopo aver “preso la richiesta” dai clienti, era entrato in un palazzo per poi uscire dopo pochi istanti e consegnare al tossicodipendente la dose di hashish. Gli investigatori hanno documentato due vendite e sono poi entrati in azione: dopo aver bloccato il diciottenne, hanno fatto irruzione nell’appartamento dove hanno scovato un trentaquattrenne di origini albanesi ed una ventunenne romana.
Colti di sorpresa dagli agenti, il loro tentativo di disfarsi della droga è rimasto vano: all’esito della perquisizione, i poliziotti hanno sequestrato più di 2 etti di hashish e circa 700 euro in contanti.
Tradotti presso gli uffici del VI Distretto Casilino per gli accertamenti di rito, i tre intercettati sono stati arrestati per la violazione della normativa sugli stupefacenti e posti a disposizione della Magistratura.Questa mattina, nelle aule di piazzale Clodio, il Giudice per le Indagini preliminari, su richiesta della Procura, ha convalidato l’operato dei poliziotti.
Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.
Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.