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Roma, nel mirino la movida di piazza Bologna, 14 sanzioni amministrative da 30 mila euro ad attività commerciali

La Polizia amministrativa ha proceduto al controllo di oltre 20 attività commerciali. Contestate 14 sanzioni amministrative dell’importo di 30.000 € per violazioni, tra cui, l’utilizzo ed installazione di impianti di videosorveglianza da attività dedite alla somministrazione di bevande ed alcolici

printDi :: 31 ottobre 2025 12:45
Roma, nel mirino la movida di piazza Bologna, 14 sanzioni amministrative da 30 mila euro ad attività commerciali

(AGR) Ancora sinergia tra tutte le Forze e i Corpi di Polizia messe in campo per contrastare il fenomeno della mala movida, che questa volta ha visto impegnata l’area urbana di Piazza Bologna.L’intervento, scattato nel corso della serata di ieri con pattuglie della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, unitamente alla Polizia Roma Capitale, rappresenta ancora un ulteriore faro dell’attenzione rivolta sulla zona già da settimane dalla Questura di Roma, che ha affidato il coordinamento delle operazioni ad un funzionario dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, anche supportato dalle unità cinofile della Guardia di Finanza. 

Sono circa 300 le persone complessivamente identificate, cui si sono aggiunti 18 veicoli sottoposti a controllo con oltre 70 sanzioni per violazione del codice della strada  comminate dagli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale , che hanno proceduto ad ulteriori 20 contestazioni per illeciti rilevati presso due attività di somministrazione per irregolarità di tipo amministrativo, tra cui musica ad alto volume, insegne non autorizzate e mancata raccolta differenziata.

 
In azione c’erano anche gli agenti della Divisione Polizia Amministrativa della Questura, che, nel solco di una strategia incessante in atto da mesi e tesa a contrastare ogni forma di legalità riconducibile alla competenza del predetto ufficio, ha proceduto al controllo di oltre 20 attività commerciali. Contestate 14 sanzioni amministrative dell’importo singolo di 30.000 € per violazioni di diversa natura, tra cui anche l’irregolare utilizzo ed installazione di impianti di videosorveglianza a circuito chiuso in dotazione ad alcune attività imprenditoriali dedite alla somministrazione di bevande ed alcolici.

Contestate altresì violazioni per irregolarità nella gestione dei rapporti di lavoro dipendenti da parte dei singoli esercenti, nonché per la violazione delle normative che disciplinano la tenuta degli alimenti.

L’intervento di ieri sera, che si inserisce in una più ampia cornice di attività di prevenzione e contrasto al fenomeno della mala movida, con tutto l’indotto illegale che da esso può discendere, rappresenta solo una ulteriore tappa dell’impegno corale di tutti gli attori del sistema sicurezza per addivenire ad un miglioramento delle condizioni di vivibilità della città.

Proprio sotto quest’ultimo aspetto, l’operato della Polizia Roma Capitale si rivela essenziale sotto il profilo della riconquista di spazi vivi che, con modalità anomale, in alcuni casi, ostruiscono le sedi stradali.

La tipologia di interventi andati in atto nella serata di ieri, ricalca un cliché che da tempo interessa ciclicamente diversi punti della Capitale, la cui proiezione operativa viene altresì orientata sulla base di una attenta mirata ponderazione degli esposti che pervengono dai cittadini, nonché dagli indirizzi maturati in sede di Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Roma.

Nel segno di un approccio strategico che mira a tutelare l’imprenditorialità privata, non può comunque prescindersi da forme di devianza che arrivino a snaturare le attività di intrattenimento fino ad impattare su spazi pubblici e sulla mobilità cittadina, anche arrecando disagi e pregiudizio al transito veicolare e dei veicoli di emergenza.

Nel confermare l’impegno anche sul fronte della legalità tracciato, la Questura di Roma ribadisce la massima disponibilità ad un approccio costruttivo anche con gli esercenti di categoria, al fine di addivenire a logiche di lavoro che consentono di bilanciare gli interessi imprenditoriali con gli ulteriori beni giuridici tutelati dall’ordinamento giuridico vigente tra cui l’ordine e la sicurezza pubblica, la vivibilità dei quartieri, nonché l’incolumità dei residenti che insistono nelle zone di specifico interesse ai fini in parola.

foto archivio AGR

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