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(AGR) Roma, scoperto bazar della droga ad Infernetto e Massimina, sequestrati 44 kg. di droga, due arresti

La Polizia ha fermato all'Infernetto un uomo di 54 anni che trasportava 100 panetti di hashish. La perquisizione domiciliare ha consentito agli agenti hanno rinvenuto 32 kg. di hashish e 2 kg. di marjuana ed oltre 20 mila euro in contanti. Alla Massimina altro fermo e sequestro di 5400 dosi

printDi :: 13 dicembre 2025 18:51
(AGR) Roma, scoperto bazar della droga ad Infernetto e Massimina, sequestrati 44 kg. di droga, due arresti

(AGR) Avevano allestito due laboratori di spaccio nelle rispettive abitazioni, nella periferia est della Capitale. I due gestori delle rispettive “cabine di regia” della droga, nei quartieri Infernetto e Massimina, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato al termine di un’attività di indagine della VII sezione della Squadra Mobile, che ha portato al sequestro di oltre 44 chili di sostanza stupefacente.
L’operazione si è sviluppata su sue distinte abitazioni, entrambe utilizzate come depositi e punti di stoccaggio e di smistamento della droga.

Il primo blitz è scattato nel quartiere Infernetto, dove un uomo, romano classe ’69, ignaro di essere finito nel mirino dei poliziotti, è stato intercettato mentre faceva rientro a casa con due buste. L’inconfondibile odore acre ha dissipato ogni dubbio sul loro contenuto: 100 panetti di hashish, nel classico taglio da un etto, ponti per essere messi al sicuro nel deposito in house.

 
Nel bazar sommerso scoperto nel corso della perquisizione domiciliare, gli agenti hanno rinvenuto altri 32 chili di hashish e 2 chili di marijuana, già pronti per essere immessi sul mercato, oltre a 20 mila euro in contanti e materiale per il confezionamento e per la pesatura.

Era invece custodito in una cassaforte il “tesoro” sequestrato al secondo pusher, romano di 43 anni, nel quartiere Massimina.

Intercettato a bordo di un furgone, l’uomo è stato accompagnato dagli uomini della Squadra Mobile nella sua abitazione, allestita come base di stoccaggio e smistamento. Il “rifornimento” di droga, ritrovato in una cassaforte all’interno dell’armadio, ammonta a mezzo chilo, per la maggior ancora in fase di stoccaggio. La stessa cocaina “in sassi”, “lavorata”, avrebbe consentito il confezionamento di 5.400 dosi.

Il bilancio delle perquisizioni restituisce un quantitativo di droga che, una volta venduta al dettaglio secondo il valore di mercato, avrebbe fruttato profitti illeciti per oltre 400.000 euro.

Al termine degli accertamenti, il quarantatreenne ed il cinquantaseienne sono stati arrestati e associati presso un istituto di pena. L’Autorità Giudiziaria ha convalidato l’operato della Polizia di Stato.Per completezza si precisa che le evidenze investigative sopra descritte attengono alla fase delle indagini preliminari e che, pertanto, per entrambi gli indagati vige il principio di presunzione di non colpevolezza fino ad un accertamento definitivo con sentenza irrevocabile di condanna.Quanto sopra, pertanto, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

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