Roma, il Tevere asset portante della città, presentato il Piano Strategico ed Operativo
Il Tevere, secondo i piani del Campidoglio, svolgerà un ruolo di protagonista della trasformazione sostenibile della città. Sarà una vera e propria infrastruttura ambientale, sociale e culturale che si snoda lungo 75 km di paesaggi naturali, urbani e periurbani da Settebagni a Ostia


(AGR) Il Tevere diventa una delle strutture portanti del futuro di Roma e di una nuova idea di città centrata sulla transizione ecologica, la mobilità sostenibile e la rigenerazione urbana. È quanto prevede il Piano Strategico e Operativo (PSO), presentato questa mattina all’Ara Pacis nel corso del convegno internazionale “Il Tevere e la Città. Una grande infrastruttura verde e blu per la rigenerazione urbana”.
Il convegno è stato aperto da Maurizio Veloccia, Assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale ed è proseguito con gli interventi dell’Arch. Enrica De Paulis Dirigente del Dipartimento Programmazione Urbanistica e responsabile del procedimento, del prof. Arch. Carlo Gasparrini Coordinatore tecnico-scientifico del PSO Tevere e dell’Arch. Marco Tamburini di Risorse per Roma Spa. A seguire, sul palco, si sono alternati esperti, soggetti e istituzioni competenti insieme a rappresentati della cittadinanza attiva. La sessione della mattina si è conclusa con l’intervento del Sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Nella sessione pomeridiana si alterneranno progettisti ed esperti nazionali e internazionali, che illustreranno esperienze su fiumi europei a confronto
Il Tevere quindi non più confine tra le parti della città, ma spina dorsale di valore strategico, laboratorio di innovazione urbana e sociale, paesaggio vivo da attraversare, abitare e custodire. Un fiume che torna a connettere, generare valore e ispirare futuro.
3 sono gli Obiettivi Strategici che guidano il PSO, articolati in Lineamenti e Azioni Progettuali: un fiume di spazi verdi e blu per una transizione ecologica di valore paesaggistico e sociale; una rete di mobilità sostenibile per un’accessibilità diffusa e per tutti alla scala urbana e di prossimità; un arcipelago di centralità urbane e locali da qualificare nel quadro di una rinnovata coesione sociale nei luoghi dell’abitare.
Il piano si articola in tre tipologie di elaborati: un quadro descrittivo e interpretativo che approfondisce la qualità e quantità di condizioni strutturali, relazioni materiali e immateriali, dinamiche visibili e invisibili, spazializzando attraverso specifiche mappe le questioni più rilevanti che il territorio fluviale fa emergere (vincoli, piani, programmi e progetti in atto, linearità dell’articolazione paesaggistica, trasversalità con i territori contigui, relazioni tra centralità e accessibilità, rapporti tra dimensioni multi-rischio e fragilità ambientali, sociali e insediative, proposte e pratiche sociali della cittadinanza attiva); un quadro strategico-progettuale che individua un set di obiettivi da assumere per l’inquadramento, la condivisione e la valutazione degli interventi; una proposta di governance del PSO.
Il PSO mobilita alcune centinaia di nuovi interventi in continuità con quelli già avviati in questi anni, in una dimensione integrata che valorizza le specificità locali e le loro relazioni, ma anche la fattibilità degli interventi nel breve, medio e lungo periodo attraverso finanziamenti europei, nazionali e regionali. Non un progetto isolato quindi, ma una visione d’insieme del territorio fluviale che coinvolge attivamente istituzioni, cittadini e attori pubblici e privati in un processo dinamico e aperto, orientato alla qualità paesaggistica, alla resilienza ambientale e all’equità urbana.
Completano il quadro, gli strumenti di governance per la selezione e la programmazione degli interventi nel tempo, attraverso una struttura di Roma Capitale specificamente dedicata, capace di creare le necessarie relazioni inter e intra-istituzionali tra le competenze dei diversi uffici comunali per garantire un’efficace interlocuzione con enti e istituzioni sovraordinati e una stringente finalizzazione delle azioni per il raggiungimento degli Obiettivi Strategici.
Gli elaborati interpretativi e progettuali del PSO sono strutturati anche come Geographic Information System (GIS). I rispettivi database vengono periodicamente aggiornati per registrare sia le modifiche sopravvenute nel territorio o previste da piani, programmi e progetti di livello sovraordinato intervenuti; sia gli interventi prioritari individuati dal PSO che si andranno definendo, finanziando e/o realizzando negli scenari temporali di breve, medio e lungo periodo.
Il Piano Strategico e Operativo è già stato approvato dalla Giunta di Roma Capitale: a fine ottobre scadranno i termini per presentare le eventuali osservazioni e poi verrà approvato in via definitiva dall’Assemblea Capitolina. L’intero Piano sarà poi pubblicato sul Geoportale di Roma Capitale con una duplice finalità: come forma di comunicazione con la città e le sue articolazioni (amministrative, politiche, sociali, imprenditoriali e culturali) e come forma di cooperazione e coordinamento decisionale.
foto archivio AGR by pixabay