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Roma, droga in cambio di prestazioni sessuali, la vittima si rifiuta, viene ferita con un coltello ed aggredita a pugni e calci

Il pusher, un 61enne tunisino, in cambio della dose, avrebbe chiesto ad un tossicodipendente una prestazione sessuale. La vittima avrebbe rifiutato ed a quel punto l’aggressore avrebbe estratto un coltello con cui ha cercato di colpirlo al torace, il fendente ha ferito leggermente la vittima.

printDi :: 23 novembre 2024 14:31
Roma, droga in cambio di prestazioni sessuali, la vittima si rifiuta, viene ferita con un coltello ed aggredita a pugni e calci

(AGR) Soltanto la pronta reazione della parte offesa ha impedito che l’omicidio si consumasse; questa è una delle frasi con cui il GIP ha formulato l’ordinanza che ha condotto in carcere un sessantunenne tunisino al termine di un’indagine condotta dalla Polizia di Stato con il coordinamento della Procura di Roma. A questo si vanno ad aggiungere 2 arresti in flagranza, il tutto inserito nella lotta al traffico di stupefacenti nel quartiere di Tor Bella Monaca.

I fatti che hanno portato in manette il tunisino sono avvenuti all’inizio del mese: la vittima, in piena notte, conoscendo la piazza di spaccio di via Quaglia, è andato a cercare della droga pur non avendo soldi per pagarla. Secondo il suo racconto, avrebbe “rappresentato il problema” ad una giovane pusher la quale avrebbe fatto intervenire il suo capo, ovvero l’odierno indagato che, in cambio della dose, avrebbe chiesto al tossicodipendente una prestazione sessuale. La vittima avrebbe rifiutato ed a quel punto l’aggressore ha estratto un coltello con cui ha cercato di colpire al torace la controparte; il fendente non è andato segno ma ha comunque ferito al polso il tossicodipendente. Il tunisino, a quel punto, non si sarebbe fermato ed avrebbe sferrato un’altra coltellata che ha ulteriormente ferito la vittima e poi, una volta che quest’ultimo era finito a terra, avrebbe iniziato a colpirlo con calci e pugni.

Alcune segnalazioni all’112 hanno permesso l’intervento dei sanitari e degli agenti del Distretto Casilino; gli stessi poliziotti hanno raccolto i primi elementi di prova ed hanno avviato le indagini che, in breve tempo, hanno permesso di individuare un sospettato tra i volti noti di quella piazza di spaccio. Ulteriori elementi hanno poi permesso alla Procura di formalizzare l’accusa e chiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari l’emissione di una misura cautelare. Sono stati gli stessi agenti del Distretto Casilino, dopo alcuni giorni di ricerche, a trovare e condurre in carcere il tunisino.   

Sempre nell’ambito della lotta allo spaccio due uomini sono stati arrestati dagli stessi investigatori della Polizia di Stato che operano sul territorio di Tor Bella Monaca: un 29enne tunisino trovato in via dell’archeologia in possesso di più 85 dosi di cocaina pronte alla vendita e un 32enne italiano sorpreso in via Camassei a bordo di un ciclomotore rubato con circa 10 grammi di sostanza stupefacente tra cocaina e hashish. Entrambi gli arresti sono stati convalidati dall’Autorità Giudiziaria. Ad ogni modo tutti gli indagati sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.

Parallelamente alle operazioni di polizia giudiziaria il Distretto Casilino ha svolto una serie di controlli nelle zone di Villaggio Falcone, Ponte di Nona e Finocchio a cui hanno concorso il personale della ASL Roma 2 e –per quanto riguarda il ripristino del decoro urbano- gli operai del Dipartimento comunale SIMU. 64 persone identificate, 6 veicoli controllati e 3 esercizi pubblici con annesse sanzioni penali ai rispettivi titolari e conseguente sospensione delle attività

Quanto sopra, si comunica, nel rispetto degli indagati che sono da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell'attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile e al fine di salvaguardare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.

foto archivio AGR

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