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Roma, Buoni spesa, tutte le difficoltà per spenderli

La denuncia arriva da Marco Possanzini, segretario SI X Municipio: Buoni spesa e negozi convenzionati. Il Comune di Roma inserisce nell’elenco anche bar, pizzerie, tavole calde, sushi bar, che per il DPC devono essere chiusi, ed esclude gli esercizi legittimam

printDi :: 02 aprile 2020 15:39
Roma, Buoni spesa, tutte le difficoltà per spenderli

(AGR) "E’ un elenco del 12 Ottobre del 2018 ed è lo stesso elenco degli esercizi commerciali convenzionati con le pubbliche amministrazioni per il servizio sostitutivo di mensa, i così detti buoni pasto. Lo stesso elenco è stato pubblicato, senza variazioni, sul sito del Comune di Roma sulla pagina dedicata all’accesso e alla spendibilità dei buoni spesa stanziati dal Governo al fine di aiutare chi non ha risorse proprie per acquistare generi alimentari di prima necessità e prodotti farmaceutici. In questa infinita lista di esercizi convenzionati, fra l’altro di tutta la Regione Lazio, ci sono anche bar, pizzerie, tavole calde, ristoranti. Una menzione a parte meritano i sushi bar, locali caratteristici per la vendita di generi di prima necessità. Questi esercizi, che sono addirittura chiusi per i Decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, compaiono nell’elenco dove poter spendere i “buoni spesa”. C’è di più perché tutti gli esercizi che vendono generi alimentari di prima necessità ma che non sono inseriti in questo “particolare” elenco di convenzionati, pensiamo semplicemente ai negozi di quartiere come i fornai o gli alimentari, sono praticamente tagliati fuori in quanto non possono accettare i buoni spesa per il semplice fatto che non gli verranno rimborsati. Tutto questo, determinerà anche condizioni di tensione perché come spiegherà il  salumiere o il fornaio di quartiere alla signora Maria (nome di fantasia) che non può accettare i buoni spesa e quindi bisogna pagare per forza in contanti?

C’è poi un altro aspetto. In molti quartieri di estrema periferia, dove la povertà spesso morde duramente, dove i supermercati sono troppo lontani o difficilmente raggiungibili dalle persone anziane e da quelle che non hanno mezzi privati per spostarsi, gli approvvigionamenti di generi alimentari sono assicurati solamente da quei negozi aperti che, molto probabilmente, non sono convenzionati. Vista la drammaticità del momento che stiamo attraversando, lo sgomento è poco davanti a tanta sciatteria e superficialità da parte del Comune di Roma. Già non è semplice accedere ai buoni spesa in quanto è poco comprensibile e complessa la modalità per richiederli: la modifica della mail a cui inviare i moduli, le informazioni solamente on line, il modulo che deve essere stampato, riempito, scansionato e inviato via mail, tutte cose che dovrebbero fare persone che vivono in larga parte senza mezzi e spesso con età avanzata, senza contare che non si sa quando, dove e chi consegnerà i buoni. Nelle prossime ore protocolleremo un documento in  Campidoglio per chiedere un intervento tempestivo.

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