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Roma, avviata rete territoriale per la prevenzione e contrasto delle mutilazioni dei genitali femminili

Le mutilazioni sono riconosciute come forme di violenza di genere e violazioni dei diritti umani. Risultano estremamente dannose per la salute di bambine, ragazze e donne che le subiscono, come dimostrato da diversi studi che hanno stabilito le gravi, e spesso irreversibili, conseguenze psicofisiche

printDi :: 20 aprile 2023 19:30
Roma, avviata rete territoriale per la prevenzione e   contrasto delle mutilazioni dei genitali femminili

(AGR)  La Giunta capitolina ha approvato il Protocollo d'Intesa per avviare una Rete Territoriale di prevenzione e contrasto delle Mutilazioni Genitali Femminili sulle minori straniere nel territorio di Roma.

Le MGF sono riconosciute come forme di violenza di genere e violazioni dei diritti umani. Risultano estremamente dannose per la salute di bambine, ragazze e donne che le subiscono, come dimostrato da diversi studi che hanno stabilito le gravi, e spesso irreversibili, conseguenze psicofisiche sia a breve che a lungo termine.

 
Si calcola che siano circa 68 milioni le ragazze in tutto il mondo che rischiano di subire questa pratica prima del 2030, mentre già 200 milioni di donne e ragazze ne sono state vittime. Secondo UNHCR, circa 20.000 donne provenienti da paesi a rischio di MGF cercano asilo nell'UE ogni anno. E l’Eige - Istituto europeo per l’uguaglianza di genere - stima che in Italia dal 15 al 24% delle ragazze siano a rischio di MGF su una popolazione totale di 76.040 ragazze tra gli 0 e i 18 anni. L’ultima indagine, condotta nel 2019, rivela la presenza al 1° gennaio 2018 sul territorio italiano di 87.600 donne che vivono con le conseguenze delle MGF, di cui 7.600 minorenni.

Con la firma di questo protocollo, Roma Capitale affronterà il fenomeno con modalità sinergiche per giungere ad un modello efficace di prevenzione, anche attraverso il coinvolgimento delle popolazioni migranti. La Giunta ha infatti ritenuto necessario intervenire in un’ottica preventiva e di contrasto, affinché aumenti la conoscenza del fenomeno e delle sue conseguenze.

“È necessario - spiega l’assessora alle Politiche Sociali e alla Salute Barbara Funari - creare una rete operativa e concreta, una presa di responsabilità condivisa con chiarezza di obiettivi e di intenti per la tutela delle bambine, ragazze e madri che vivono nel nostro territorio. Noi rappresentiamo il primo punto di contatto: includere, curare e prevenire e raccontare una storia diversa per il futuro di queste bambine deve essere una priorità per Roma e i suoi servizi territoriali. Fondamentale è poi lavorare insieme alle comunità di migranti perché si arrivi alla consapevolezza che rinunciare alla pratica non significa rinunciare ad aspetti significativi della propria cultura.”

"La città conferma di essere in totale sintonia con gli obiettivi europei dell'agenda 2030, e lo fa mettendo in campo una strategia articolata per promuovere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne a partire dalle più giovani. Questo protocollo di prevenzione e contrasto delle MGF sulle minori straniere, ci consente di mettere al centro dell'agenda politica della città la salute e l'autodeterminazione delle donne, nel rispetto sia dei diritti umani che delle culture di provenienza. Lo facciamo facendo squadra con tante realtà sociali e lavorando insieme alle comunità di migranti e a tutti gli attori e gli operatori coinvolti nei diversi servizi a partire dalle scuole e dai contesti educativi. È una sfida da ingaggiare insieme”, ha sostenuto l'assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro Claudia Pratelli.

"E’ assolutamente necessario rafforzare la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere rappresentata dalle Mutilazioni Genitali Femminili nei confronti delle minori straniere presenti nelle nostre comunità. Si tratta di una grave violazione dei diritti umani come il diritto alla vita, all’integrità fisica, a essere libere da torture e alla salute sessuale. Gli effetti negativi non riguardano solo la salute fisica, ma anche i processi di sviluppo che compromettono le capacità delle ragazze di autodeterminarsi". Ha commentato l'assessora alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli.

Hanno aderito al Protocollo di Intesa: Assessorato alle Politiche Sociali e alla Salute; Assessorato alle Politiche della Sicurezza, Attività Produttive e Pari Opportunità; Assessorato alla Scuola, Formazione e Lavoro; Amref Health Africa Italia Onlus; ASL ROMA 1; Cooperativa Roma Solidarietà (Ente promosso dalla Caritas Diocesana di Roma); CPIA3 - Focus Casa dei Diritti Sociali; Società Italiana di Pediatria, Gruppo di Lavoro Nazionale per il Bambino Migrante; CIES Centro Informazione e Educazione allo Sviluppo Onlus.

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