Ostia, piove sul bagnato, divieti di balneazione e concessioni, la questione è aperta
Muzzarelli (Sporting beach):Il contratto prevedeva in caso di ridotta capacità economica una riduzione del canone. Sulla decadenza siamo in attesa della risposta del Consiglio di Stato per la sospensione del provvedimento ed avevamo comunicato agli uffici la disponibilità a pagare i canoni arretrati
(AGR) Ombrelloni chiusi ed ombrelli aperti, come da previsione sul litorale romano. Stagione che inizia in salita mentre cresce il dibattito sul rinnovo delle concessioni balneari, serve chiarezza sulle modalità di accesso e di selezione dei bandi in preparazione dal Campidoglio per l’assegnazione delle spiagge che necessariamente dovranno andare a bando alla fine del 2024.
Intanto è arrivata anche l’ordinanza del sindaco Gualtieri che, riprendendo quanto stabilito dalla Capitaneria di porto ha vietato la balneazione nello specchio di mare antistante gli stabilimenti: Sporting beach, Nuova Pineta-Pinetina, Shilling, Venezia, V-Lounge, Kursaal ed Atac, in totale più di due chilometri di costa, divieto dovuto alla presenza di detriti in mare e sul bagnasciuga degli impianti balneari danneggiati durante le mareggiate invernali.
Una “mazzata” sull’offerta turistica-balneare del litorale di levante, mentre arriva anche la decadenza di cinque stabilimenti per il mancato pagamento dei canoni concessori, altra tegola per gli impianti balneari della città. Lo stop riguarda la Casetta, oramai distrutto dal degrado e completamente da ricostruire, dopo la chiusura di due anni fa, il Kursaal e lo Sporting beach, due stabilimenti simbolo dell’imprenditoria balneare di Ostia, con la famosa “K” simbolo conosciuto nel mondo. Due strutture duramente provate dall’erosione marina e dai tempi lunghi per quel ripascimento della Regione Lazio, rimandato nel tempo e necessario da almeno 15 anni per porre un freno al mare che avanza e che ogni anno ingoia metri e metri di spiaggia.
E’ evidente che la necessaria riparazione dei danni, una maggiore manutenzione e la ridotta offerta di spazi per ombrelloni e lettini ha provocato un danno economico nei bilanci di queste strutture balneari che ogni anno sono state, comunque, chiamate a corrispondere lo stesso canone concessorio.
“La ridotta capacità economica è evidente, la spiaggia si è ridotta del 50%, abbiamo perso alcuni filari di cabine e subito danni anche al locale ristorante – ricorda Massimo Muzzarelli, concessionario dello Sporting beach – abbiamo impugnato la somma richiesta per il rinnovo delle concessioni già dal 2018, quando i danni all’arenile sono diventati di dominio pubblico ma non abbiamo avuto risposte.
Il contratto prevedeva, infatti, in caso di ridotta capacità economica una riduzione del canone. Sulla questione della decadenza siamo in attesa della risposta del Consiglio di Stato (prevista per il 14 maggio) per la sospensione del provvedimento, nel frattempo, avevamo comunicato agli uffici capitolini la nostra disponibilità a pagare i canoni arretrati (parte del 2022 ed il 2023). Il comune, nonostante la moratoria in corso, ha girato all’Agenzia delle Entrate il recupero dei canoni degli anni precedenti che pagheremo al momento opportuno. Quanto accaduto è il risultato di una cattiva gestione degli Uffici amministrativi, la nostra disponibilità a pagare, a fronte di una giusta valutazione della minore capacità economica è stata sempre evidente ed ora stiamo lavorando per una soluzione condivisa”
foto archivio AGR danni allo Sporting beach sul litorale di Ostia