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Ostia, piazza Anco Marzio, commercianti in rivolta contro il mercatino

print26 luglio 2018 17:25
Ostia, piazza Anco Marzio, commercianti in rivolta contro il mercatino
Gli esercenti di piazza Anco Marzio fanno sul serio, ed attorno al nucleo del Centro storico si sta creando una nuova filiera che unisce il commercio alla balneazione, ripristinando legami cancellati da anni di lotte. Nella sala del bar Sisto erano presenti decine di esercenti, politici (tutti dell’opposizione), curiosi e giornalisti per scoprire le idee ed iniziative della costituenda associazione Ostia Amor, guidata dall’avvocato Italo Mannucci. Giorgio Gastaldi, ex-consigliere Ascom, ha aperto l’assemblea spiegando per somme linee le cause e gli obiettivi della nuova associazione che ha nel CCN di piazza Anco Marzio il suo fulcro. “La nostra è una risposta a come ci stanno trattando. Fa piacere vedere qui tanta gente e soprattutto le famiglie storiche degli esercenti del litorale che hanno fatto e stanno…facendo la storia di questo territorio. Abbiamo scelto l’avvocato Italo Mannucci come presidente, una persona che sa il fatto suo ed ora che dobbiamo difenderci sicuramente in grado di muoversi con efficacia”. Giuseppe Ciotoli tiene a spiegare: “Non pretendiamo niente, ma quanto meno chiediamo di essere ascoltati. Siamo snobbati ed emarginati a casa nostra. Vogliamo istituire un dialogo con il Municipio con il quale è impossibile parlare, ti rinviano da ufficio ed ufficio, non danno risposte esaustive”.

La parola passa ad Italo Mannucci che attacca: “Abbiamo la necessità di organizzarci, di creare un gruppo solido ed unito, perché siamo stati abbandonati. Ostia è allo sbando, la attività vengono curate ed organizzate direttamente dai Dipartimenti di Roma che non hanno nessuna considerazione della realtà di questo territorio. L’Ascom brilla per la sua assenza e fa finta di niente, non ascoltando le richieste che arrivano dalla base. Al mare di Roma ci sono due volani che tirano l’economia locale, la balneazione ed il commercio, oggi vittime di manifestazioni ludiche-ricreative volute dal Campidoglio e che mortificano la città. Mi dispiace dirlo – sottolinea Mannucci – ma siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio e per questo siamo qui per tentare di fare qualcosa. Per raggiungere questo obiettivo serve l’unità. Senza la partecipazione di tutti questo progetto di città non potrà andare avanti”.

Il primo passo è stato compiuto ufficialmente, lo strappo dall’Ascom consumato, ora l’appuntamento è per ilo prossimo autunno con l’organizzazione di una grande convention aperta a tutti gli esercenti. “Sarà un incontro tra gente che vuole fare – conclude Mannucci – ma non saranno presenti i sindacati di categoria”. Porta chiusa, dunque, almeno per ora, ad Ascom e Confcommercio.

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