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'Ndrangheta, arresti in tutt'Italia, da nord a sud l'infiltrazione delle cosche nell'economia, sequestro di beni per oltre 5 milioni

Le ramificazioni, presenti in tutt'Italia ma anche all’estero, seppur dotate di una certa autonomia operativa, sarebbero legate alla ‘ndrangheta dei territori calabresi di origine a cui risponderebbero del loro operato e da cui dipenderebbero sotto un profilo regolamentare ed organizzativo

printDi :: 13 dicembre 2022 14:50
'Ndrangheta, arresti in tutt'Italia, da nord a sud l'infiltrazione delle cosche nell'economia, sequestro di beni per oltre 5 milioni

(AGR) Duro colpo all’ndrangheta in tutta Italia. A Brescia i carabinieri hanno eseguito una ordinanza applicativa di misure cautelari a carico di 13 soggetti indagati a vario titolo per i delitti, tra gli altri, di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, tentata estorsione aggravata dalle modalità mafiose e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati tributari e in materia di lavoro (imputazione riguardante 6 soggetti).

Inoltre, è stata data esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie dell’importo di oltre 4 milioni di euro, quale profitto dei predetti delitti in materia di imposte sui redditi ed I.V.A.. Nello stesso momento, i Carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 66 soggetti (47 in carcere, 16 agli arresti domiciliari e 2 sottoposti all’obbligo di dimora), ritenuti responsabili - in particolare – di associazione di tipo mafioso, concorso esterno in associazione mafiosa, porto e detenzione di armi comuni e da guerra, estorsioni, usura e danneggiamenti aggravati dalle finalità mafiose, riciclaggio e autoriciclaggio, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria calabrese ha determinato, inoltre, il sequestro preventivo di una ditta attiva nel settore dello sfruttamento delle risorse boschive, utilizzata per agevolare le attività criminali della cosca, il cui valore complessivo è stato stimato in 700.000,00 euro. Le indagini costituiscono esempio di grande collaborazione e coordinamento delle Direzioni Distrettuali Antimafia di Reggio Calabria e di Brescia coordinate dalla Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, che hanno consentito alle due Procure, ciascuno per gli ambiti di propria competenza, di verificare, i nuovi equilibri dell’ndrangheta e le sue proiezioni di questa cosca nel Nord Italia, principalmente legate all’infiltrazione dell’economia legale.

 
In particolare, con riferimento alle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Brescia, le risultanze investigative sono partite da un’articolata attività investigativa che ha confermato l’operatività di una articolazione della cosca di Rosarno (RC) nelle province di Brescia e Bergamo, delineandone assetti organizzativi, collegamenti con le omologhe strutture presenti in Calabria e attività delittuose principalmente legate all’infiltrazione dell’economia legale. Sono stati pure individuati i terminali calabresi (stanziali a Rosarno) della struttura criminale lombarda i quali concorrevano nella gestione delle molteplici attività economiche di interesse del sodalizio realizzate prevalentemente tramite un imprenditore, operante tra Brescia e Bergamo nei settori edile e immobiliare.

Questo, si ritiene che abbia fornito un fattivo contributo per la vita dell’associazione, anche mediante la commissione di delitti tributari e di somministrazione fraudolenta di manodopera, attuati attraverso un articolato circuito di società cartiere deputate all’emissione di fatture per operazioni inesistenti compiutamente ricostruito dalla Guardia di Finanza, i cui accertamenti hanno consentito, inoltre, l’aggressione patrimoniale dei profitti illeciti degli ipotizzati reati fiscali. L’indagine, nel documentare nuovamente l’esistenza di proiezioni della ‘ndrangheta in regioni diverse dalla Calabria, consente di confermare l’esistenza di un fenomeno di colonizzazione dovuto al trasferimento di affiliati calabresi in altri territori precedentemente immuni da tali manifestazioni criminali, soprattutto in quei territori caratterizzati da un maggiore sviluppo economico e da un più ampio grado di ricchezza generale.

Le suddette ramificazioni, presenti in Italia ma anche all’estero, seppur dotate di una certa autonomia operativa, sarebbero legate alla ‘ndrangheta dei territori calabresi di origine a cui risponderebbero del loro operato e da cui dipenderebbero sotto un profilo regolamentare ed organizzativo. Le attività di polizia giudiziaria sono state estese - col supporto dei Comandi Provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza - nelle province di Brescia, Bergamo, Como, Varese, Monza Brianza, Roma (dove sono stati effettuati due arresti ad Ostia), Chieti, Reggio Calabria e Siracusa, ove sono in corso numerose perquisizioni attuate anche mediante l’ausilio delle unità cinofile specializzate nella ricerca e nel sequestro di valuta (“cash dog”) della Guardia di Finanza. I provvedimenti adottati nei confronti dei soggetti coinvolti sono stati assunti sulla scorta degli elementi probatori acquisiti in fase di indagine preliminare, pertanto, in attesa di giudizio definitivo, sussiste la presunzione di innocenza.

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