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Furto....d'acqua dal fiume per irrigazione, nei guai agricoltore

Captazioni abusive di acque pubbliche, controlli e sanzioni dei Carabinieri forestali sul territorio nazionale, in questi giorni i controlli si sono fatti più serrati a causa della siccità, massima tutela di fiumi e torrenti nella provincia di Pesaro nell’ambito dell’operazione “Fiume sicuro 2022”

printDi :: 05 luglio 2022 13:10
Carabinieri forestali la pompa utilizzata per captalizzare l'acqua

Carabinieri forestali la pompa utilizzata per captalizzare l'acqua

(AGR) La crisi idrica delle ultime settimane ha reso necessario incrementare i controlli svolti dall’Arma dei Carabinieri, specialità Forestale, nell’ambito della polizia idraulica. Il Comando Carabinieri Tutela Forestale, come negli anni passati, ha avviato dal mese di marzo una importante operazione di tutela di fiumi, torrenti e sorgenti finalizzati a garantire anche il deflusso minimo vitale dei corsi d’acqua per preservare le riserve idriche e salvaguardare gli ecosistemi fluviali e ripariali.

Pertanto, a seguito dei controlli che ormai si susseguono da mesi, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Pesaro, nella giornata di ieri rinvenivano nei pressi del "fosso delle serre" (immissario del torrente Apsa adduttore del fiume Foglia), una pompa a motore endotermico posizionata al bordo di un piccolo invaso di raccolta posto nell'alveo di scorrimento del fosso da cui con apposita tubazione captava abusivamente acqua pubblica utilizzata per l’irrigazione di campi agricoli privati.

 
Si ricorda che l’attingimento di acqua pubblica è subordinato all’acquisizione di specifica concessione che, a seguito del pagamento di un tributo, previo il rispetto di specifiche prescrizioni consente ai privati cittadini di fare uso delle risorse idriche. In questo caso invece il proprietario della motopompa non possedeva alcuna autorizzazione, pertanto gli verrà irrogata una sanzione amministrativa che potrebbe arrivare fino a 4.000 euro, ai sensi dell’art. 17 del regio decreto 11 dicembre 1933, n. 1775.

Oltre alla captazione abusiva i militari rilevavano una diffusa gestione illecita del sito oggetto di accertamento, al vaglio dei Carabinieri Forestali condotte illecite in materia di gestione dei rifiuti (d.lgs 152/2006), di polizia veterinaria e di custodia degli animali domestici. Si ricorda che specie in questa stagione dell’anno, anche a causa della prolungata siccità che ha ridotto la portata dei corsi d’acqua, gli attingimenti abusivi posso determinare gravissimi danni agli habitat fluviali e lacustri, la secca di un piccolo torrente anche per poche settimane determina un inesorabile perdita di biodiversità con la scomparsa di molte specie animali e vegetali tipiche del nostro territorio.

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