Fiumicino, ricordata la strage di Kindu

“La continuità della memoria e la sua rievocazione – ha dichiarato il presidente Califano – contribuiscono al fondamento e al sostegno della pace nel mondo. In ogni momento gli italiani si sono distinti per la capacità di adattamento con le popolazioni locali e in particolare per gli interventi umanitari a favore della popolazione civile, dai vicini Balcani, al Medio Oriente, all'Africa e all'Asia. La nostra bandiera, grazie all'impegno dei nostri militari, è diventata simbolo di pace e di speranza per tante popolazioni afflitte dalla guerra e dalle sue terribili conseguenze. È questa la strada che dobbiamo perseguire. Anche a nome degli aviatori trucidati a Kindu, di quelli scomparsi nei cieli dell'ex Jugoslavia, dei caduti dell'Esercito e della Marina, dei 19 martiri civili e militari di Nassiriya e di tanti altri che hanno sacrificato la loro vita. Il ricordo delle vittime, militari e civili, dev'essere un monito costante, che ci rammenti come per mantenere la pace occorra un impegno duraturo da parte di tutti noi, nell'esercizio di incarichi e funzioni diverse, ognuno secondo il proprio ruolo, per il raggiungimento di quest'obiettivo”.